
Se hai da poco sostituito gli infissi e hai cominciato a notare la prima comparsa di muffa quello che scrivo in questo articolo può aiutarti a trovare delle contromisure adeguate.
Lo stesso discorso vale anche se invece ti stai informando per sostituire i tuoi vecchi infissi e stai facendo una ricerca tra i vari rivenditori.
Con quanto scritto in questo articolo puoi assicurarti che colui al quale ti affiderai abbia le idee chiare sul come aiutarti a evitare che problemi di muffa e condensa accadano.
In un precedente articolo ho già avuto modo di esprimermi circa questo aspetto, per cui mi limito solo ad accennartelo brevemente.
Andare a eliminare i vecchi infissi senza guarnizioni e con vetro singolo, sostituendoli con infissi che hanno fino a 3 guarnizioni e spesso vetri tripli, ti fa passare da un situazione in cui gli spifferi ti danno un notevole ricircolo di aria a un’altra dove invece, di aria, non ne passa proprio.
Questo fa si che tutte le attività che producono vapore e che si fanno in casa, dal cucinare, al fare una lavatrice, al fare una lavastoviglie, allo stirare, al farsi un doccia, riempiono i nostri locali di umidità fino a saturarli.
Ma non solo queste attività producono umidità, anche la semplice respirazione umana provoca vapore che contribuisce a saturare l’ambiente.
Di conseguenza più il nucleo famigliare è numeroso, più rapidamente si arriverà ad avere un alto livello di umidità che andrà a saturare l’ambiente.
Un volta saturato l’ambiente, il vapore non potendo uscire dalle nuove ed ermetiche finestre, condensa sui muri a partire dai punti più freddi.
Col tempo, questa condensa si trasforma in muffa, che da lì in poi genera problemi di salute anche gravi.,
Per questo motivo aerare in modo controllato e consapevole diventa sempre più importante, perché riduce il pericolo di danni dovuti all’umidità e previene problemi di salute e problemi strutturali all’edificio.
Nella norma tedesca DIN 1946-6 “Aerazione di abitazioni” pubblicata nel maggio 2009 viene regolato il requisito minimo per l’aerazione ai fini della protezione dall’umidità.
Anche se non si tratta di una norma italiana, le sue indicazioni sono comunque molto utili.
Le persone però molto spesso non sanno cosa serve per aerare a sufficienza un appartamento, e per questo viene meno il necessario ricambio d’aria.
Ma ancora più grave è il fatto che buona parte degli operatori del settore, serramentisti e rivenditori, non si preoccupano di queste problematiche tanto da non informare adeguatamente i loro clienti.
Nella norma si dice che ogni giorno per almeno due o tre volte e per almeno cinque o dieci minuti, sia necessario aprire finestre contrapposte in modo da metterle in corrente d’aria.
L’aerazione degli ambienti da una parte è dovuta al sistema di aerazione naturale, mentre dall’altra è invece dipendente dall’utilizzatore finale attraverso l’apertura manuale di porte e finestre per il ricambio dell’aria.
Quest’ultima però è spesso difficilmente realizzabile, specie nel caso in cui chi utilizza gli infissi sia impegnato in un’attività lavorative per tutto il giorno.
Oltretutto spesso, per chi investe del denaro per nuovi infissi, il fatto di dover aprire le finestre nel periodo invernale per arieggiare, rappresenta un controsenso rispetto al fatto che la sostituzione degli infissi è stata fatta per trattenere il caldo all’interno della casa.
Per questo motivo il massimo delle aperture giornaliere si limita al massimo a due e cioè una al mattino appena svegli, e una alla sera poco prima di coricarsi, anche se molto spesso non vengono fatte nemmeno quelle.
Gli edifici di nuova costruzione devono essere realizzati in modo che le superfici perimetrali che trasferiscono calore, comprese le giunzioni, siano coibentate permanentemente in maniera ermetica e per questo le finestre ad elevato isolamento sono sempre più utilizzate.
Ma anche per gli edifici riqualificati, quelli oggetto di ristrutturazione o di semplice sostituzione degli infissi, si devono rispettare dei requisiti di isolamento termico imposti dallo Stato Italiano o dalla rispettiva Regione.
Con infissi molto più performanti, l’aerazione dovuta alle perdite d’aria adesso non c’è più, e per questo deve essere prevista in modo alternativo.
Per il rivenditore specializzato di serramenti sarebbe obbligatorio avvertire il committente in merito alle misure necessarie per arieggiare correttamente gli ambienti.
In linea generale per edifici di nuova costruzione o con una ristrutturazione che prevede importanti misure di riqualificazione energetica, è necessario progettare correttamente il sistema di aerazione.
Anche in caso di semplice sostituzione degli infissi la progettazione finalizzata a verificare i requisiti di aerazione necessari è piuttosto importante e dovrebbe essere messa in atto dal rivenditore di infissi al quale ci si rivolge.
Le tabelle che vedi di seguito, anche se piuttosto tecniche, possono darti un aiuto nella scelta in merito a quando siano necessarie misure tecniche di aerazione degli ambienti.
Ogni anno, all’inizio della stagione fredda, aumentano le domande sulla formazione di condensa, specie da parte di chi, nel periodo tra la primavera e l’estate ha sostituito gli infissi.
Ecco i quesiti più frequenti:
1. perché questa non si formava con le vecchie finestre?
2. da dove viene?
3. è normale?
4. chi ne è responsabile?
5. che cosa si può fare?
Gli effetti di questo fenomeno sono ovviamente visibili, mentre le cause possono essere molto varie.
Se prendiamo in considerazione gli ultimi anni, notiamo che il numero di casi con problemi del genere sono aumentati enormemente.
Detta in maniera semplice e chiara, la causa della condensa va trovata nella tipologia di costruzione, nella sua capacità di assicurare risparmio energetico e nella continua ricerca di tenuta ermetica all’aria degli edifici.
Nella tabella qui sotto puoi vedere indicate le varie fonti di produzione di umidità con le relative quantità di vapore giornaliero prodotto.
Nella tabella sopra ad esempio puoi notare il primo disegno che indica come la respirazione di una persona possa produrre giornalmente una notevole quantità d’acqua che va a disperdersi nell’aria sotto forma di vapore acqueo invisibile.
In base a questo prospetto puoi notare che, in una famiglia di quattro persone, nell’arco di un giorno possono essere immessi nell’aria dell’ambiente almeno 10 litri d’acqua.
In funzione della temperatura interna poi, l’aria è in grado di assorbire soltanto una certa quantità d’acqua sotto forma di vapore e quanto più è alta la temperatura dell’ambiente, tanta più acqua potrà essere assorbita dall’aria.
Nella tabella sotto indicata invece puoi vedere, in funzione della temperatura interna dell’ambiente, quanti grammi per metro cubo di acqua sotto forma di vapore possono essere assorbiti dall’aria.
Una volta il tipico clima dell’ambiente era determinato da finestre non a tenuta e da un riscaldamento degli ambienti spesso oltre misura per via del fatto che i costi per l’energia non erano così incisivi come ai nostri giorni.
Il risultato era che l’umidità all’interno degli ambienti era molto bassa.
Di conseguenza i danni dovuti all’umidità a seguito della formazione di condensa e di muffa non esistevano o erano pressoché sconosciuti.
Le norme e i regolamenti attualmente in vigore impongono requisiti di isolamento sempre più elevati relativamente al risparmio energetico.
Per questo motivo avere edifici particolarmente ermetici e infissi ultra performanti è un requisito di particolare importanza.
Mantenendo le temperature del riscaldamento piuttosto controllate e tendenzialmente più contenute abbinate a finestre con tenuta quasi ermetica, l’umidità degli ambienti aumenta.
Questo però, come detto, può causare problemi di condensa e muffa nella stagione fredda.
Per evitare una perdita di energia causata da infissi non a tenuta che vengono sostituiti da nuove finestre più performanti, è necessario da parte dell’utilizzatore finale un cambiamento del comportamento.
Per prima cosa rinnovare l’aria degli ambienti con regolarità cercando di arieggiare gli ambienti nel più breve tempo possibile aprendo le finestre.
Durante l’apertura per il ricambio d’aria le finestre, possibilmente contrapposte rispetto a due punti cardinali, dovrebbero restare aperte spalancate tra un minino di 5 e un massimo di 10 minuti ogni 2 o 3 ore nell’arco di un giorno.
E’ bene sapere che un breve ricambio d’aria non raffredda le pareti, i pavimenti e i mobili che sono degli accumulatori di calore e potrai notare la rapidità con cui l’ambiente tornerà di nuovo piacevolmente caldo in pochissimi minuti.
Come detto sopra cerca di provocare una corrente d’aria, aprendo le porte delle stanze e una seconda finestra contrapposta in modo che la corrente d’aria generata sostituisca l’aria umida e satura con aria più fredda e quindi più secca.
Tanto più è fredda l’aria esterna, tanto più secca diventerà quest’ultima al riscaldarsi dell’ambiente in modo da poter assorbire più vapore acqueo.
In questo modo l’umidità relativa dell’aria risulterà più bassa, e con aria più secca potrà essere assorbita più acqua dall’aria.
Inoltre gli ambienti che sono esposti sul lato nord, in inverno dovrebbero essere riscaldati di più rispetto agli ambienti esposti sugli altri punti cardinali e questo poiché non essendo il nord esposto al sole, questi locali si raffreddano maggiormente.
Un miglioramento evidente comincerà ad essere notato di solito dopo circa due o tre settimane.
Fermo restando che in generale sarebbe bene aprire le finestre ogni 2-3 ore, quanto di seguito può darti un’indicazione utile.
Partendo dal presupposto che, quando la massima quantità di vapore acqueo è presente nell’aria, questa non è in grado di assorbire ulteriore umidità, le prime avvisaglie di alta umidità sono facilmente riconoscibili dal fatto che vengono evidenziate tramite condensa superficiale che compare sugli elementi più freddi.
In questo caso specifico il vetro delle finestre può aiutarti a capire che l’umidità relativa interna e prossima al 100%.
La condensa sugli angoli del vetro può essere più accentuata dal fatto che il posizionamento della finestra sia più verso l’esterno dell’edificio, oppure che i davanzali interni siano molto sporgenti internamente, o ancora le tende siano chiuse, o in ultimo ci sia il riscaldamento a pavimento che crea una convezione ridotta.
Mentre al contrario può essere meno evidente in caso di aria calda che sale da un calorifero posizionato sotto la finestra, oppure che il vetro sia dotato di canalina distanziatrice in materiale isolante e non invece in alluminio, o ancora che il vetro abbia un valore isolante molto basso e di conseguenza un migliore coefficiente di trasmittanza termica che ne mantiene la superficie interna più calda.
Attenzione dunque al fatto che la condensa non compare soltanto sui vetri sopratutto se ci sono le condizioni che ti ho appena indicato sopra.
Per questo motivo basarsi solo sul fatto che il vetro condensi per capire se è il caso di aprire le finestre potrebbe farti rischiare di trovarti la muffa sui muri, prima di tutto negli angoli che, per via del fatto che sono un ponte termico geometrico, rimangono più freddi.
Questi punti prima condensano senza che tu te ne accorga, e poi si riempiono di muffa.
Gli ambienti che sono esposti sul lato nord, in inverno dovrebbero essere riscaldati di più, poiché si raffreddano maggiormente.
Potrebbe essere necessario anche lasciare aperto le porte delle stanze in modo da far raggiungere a tutti gli ambienti temperature il più possibile omogenee.
E’ possibile evitare di dover ricorrere agli accorgimenti di cui ti ho appena scritto lavorando preventivamente con una corretta progettazione.
Se stai ristrutturando casa e il tipo di intervento da eseguire prevede la sostituzione degli infissi e magari la posa di un cappotto isolante è bene preoccuparsi del fatto che venga assicurato il giusto ricambio d’aria.
A questo proposito è bene che tu faccia presente al tuo progettista la cosa a che gli chieda di darti assicurazioni sul fatto che si faccia tutto il possibile per evitare di avere problemi di condensa e muffa.
Se invece stai per fare una semplice sostituzione degli infissi assicurati che il venditore o serramentista che contatterai, si preoccupi di trattare l’argomento condensa e muffa in modo da capire se ne ha tenuto conto quando ti ha proposto l’infisso e quando ti ha fatto il suo preventivo.
Questo aspetto è basilare perché ti farà capire se hai a che fare con un professionista o con un semplice piazzista.
Una corretta progettazione preventiva ti metterà al riparo da inutili perdite di tempo future per contestazioni e sopratutto risoluzioni di questioni spiacevoli e poco salutari.
La progettazione preliminare è alla base del Metodo Sana Finestra che è il sistema che ho creato personalmente in oltre 7 anni di studio e applicazione con il fine di prevenire il verificarsi dei fenomeni di cui ti ho parlato in questo articolo.
Si tratta di un sistema unico esclusivo e personalizzato creato per migliorare il benessere abitativo dei miei clienti.
Non è la semplice proposta commerciale che ti dice questa è una finestra che costa 100, questa e la posa in opera che costa 50, questo e il totale, fammi sapere.
Niente di tutto questo!
Si tratta invece di un vero e proprio progetto di intervento, che ti dirà:
“questa è la situazione esistente nella tua casa attuale, mentre quest’altra sarà la situazione che si creerà nella tua casa con i nuovi infissi”.
Ti spiegherà in modo facile e comprensibile quale saranno le azioni necessarie per avere reali benefici, ti indicherà quale dovrà essere l’infisso più indicato per casa tua, ti spiegherà come dovrà essere eseguita l’installazione per ottenere il massimo risultato possibile e ti suggerirà gli eventuali correttivi necessari.
A seguito di questo sarai tu a decidere se seguire queste indicazioni o se farne a meno.
Se deciderai di seguirle perché non vuoi avere problemi potrei farlo sia con Sana Finestra che con qualsiasi altro fornitore che però sia in grado di assicurarti il rispetto del progetto che ti abbiamo fatto.
Nessun preventivo standard dunque, ma una vera e propria relazione di consulenza per metterti al riparo da ogni possibile problema.
Perché il mio obiettivo principale è quello di metterti in condizione di fare un acquisto che ti possa portare reali vantaggi, evitandoti di buttare i tuoi soldi al vento.
Il mio ruolo è prima di tutto quello di essere per te un consulente e non un venditore, perché come avrai notato nel mio sito non ho foto emozionali di finestre o di realizzazioni.
Ed è fatto apposta così, perché quello su cui voglio farti riflettere, è che non è necessario concentrarsi solo sull’infisso, perché la scelta della giusta finestra, quella che fa proprio al caso tuo è una conseguenza di un lavoro di consulenza e di progettazione che per Sana Finestra è alla base del proprio operato.
Per questo il Metodo Sana Finestra potrà esserti utile anche senza che sia necessario per te acquistare da noi.
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Per oggi è tutto!
Appuntamento al prossimo articolo.
Ciao e a presto!
Gianluca Ortelli
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