
Se vivi in una casa che utilizza come sistema oscurante le tapparelle, saprai sicuramente cosa sono i cassonetti.
Ma per correttezza di informazione ecco spiegato per tutti di cosa sto parlando:
Banalmente possiamo definirlo come un manufatto in legno a forma di scatola per le scarpe scarpe, che sta sopra una finestra e al cui interno c’è un rullo metallico che avvolge una tapparella.
Molto utilizzato a partire dagli anni ’80 questo elemento negli anni è stato costruito con tecniche non sempre identiche.
Si va da quelli incassati in una boiserie come quello che vedi qui sotto.
La forma differente dipende dalla struttura muraria e in particolare dallo spessore del muro e dal punto in cui è posizionata la finestra
La loro costruzione inizialmente era in legno massello per poi essere realizzata, dai primi degli anni ’80, parte in legno massello e parte in compensato multistrato.
I più vecchi ancora in circolazione sono costruiti con un intelaiatura fatta con listelli di legno, ricoperta da un foglio di compensato da 4 millimetri.
Negli anni la sua costruzione è diventata sempre più povera, nel senso che i pannelli per costruirli si sono ridotti di spessore arrivando in certi casi, sopratutto nel periodo del boom edilizio, ad essere realizzati in legno truciolato da 6 mm di spessore.
Questa situazione e tipica delle costruzioni fatte su case pluri famigliari, i classici complessi di villette a schiera dove, impresari senza scrupoli, alla ricerca del prezzo più basso, affidavano la costruzione degli infissi alle numerose cooperative nate appositamente per la produzione di infissi e complementi.
Sostanzialmente il paradosso era che al fattore isolante del cassonetto si dava meno importanza rispetto a quello del serramento.
E’ bene sapere che dentro il cassonetto c’è una discreta quantità di aria fredda che è separata dall’ambiente delle casa solo da una semplice parete un legno di pochi centimetri.
L’aria dentro il cassonetto entra attraverso la cavità dove il telo della tapparella scorre per chiudere all’esterno le finestre.
Questa cavità in genere è di almeno 3,5 o 4 centimetri e per questo rende l’interno del cassonetto ventilato.
Normalmente l’aria ferma è un ottimo isolante, ma essendo quella dento il cassonetto aria in movimento a causa della feritoia di scorrimento della tapparella, la ventilazione che ne consegue ti fa capire che il cassonetto è un elemento altamente disperdente.
Inoltre la struttura del cassonetto è composta da una parte fissata all’infisso con dei chiodi o delle viti, e da una parte appoggiata alla parete a cui è fissata con due zanche in ferro laterali.
Se la parete non è perfettamente pianeggiante il cassonetto non vi si adatta e per questo lascia una fessura nel quale le dispersione è molto accentuata.
L’errore molto comune che spesso si commette in fase di sostituzione degli infissi, è quello di dimenticarsi del cassonetto o di non pensare che la sua sostituzione sia necessaria.
Lo si considera sempre come un elemento a se e per questo si pensa di lasciarlo così com’è senza rimuoverlo o almeno coibentarlo.
Invece la sostituzione o la riqualificazione del cassonetto è una cosa basilare che deve essere obbligatoriamente presa in considerazione se si vuole ottenere un reale risparmio e un vero e proprio isolamento termico della propria casa.
E lo sai perché?
Perché è totalmente illogico che una persona vada a sostituire i suoi vecchi infissi, che lasciano passare dall’interno all’esterno della loro casa 5 watt di energia per metro quadro di finestra, con nuove finestre che invece ne lasciano passare ad esempio 1,4 watt o addirittura anche meno, senza preoccuparsi di sostituire l’eventuale cassonetto delle tapparelle che da solo disperde 5,5 watt per metro quadro.
Sarebbe come installare una finestra a due ante, dove in una delle due ante metto un vetro doppio con gas isolante, mentre nella seconda metto in vetro singolo.
Ti sembra logico?
Eppure spesso molti miei colleghi non spiegano mai al potenziale cliente queste cose e si limitano magari a vendergli e installargli un nuovo infisso senza sostituire, o semplicemente coibentare il cassonetto.
E’ normale che tu, da profano, possa non sapere che il cassonetto sia così problematico.
Così come è normale che, sempre a causa del fatto che non fai di mestiere il serramentista, tu possa pensare che per rimuovere il cassonetto sia necessario demolire la casa e aver necessità di far intervenire un muratore.
Ricordi qualche riga più sopra?
Ti ho scritto che il cassonetto è fissato in parte semplicemente sulla traversa superiore dell’infisso, e in parte al muro con due zanche in metallo.
Queste zanche sono facilmente visibili e raggiungibili dall’interno del cassonetto in modo da poterle svitare rimuovendo totalmente la struttura senza fare particolari danni.
A meno che l’appartamento in questione non sia stato già oggetto di ristrutturazione dove ad esempio sia stato ripreso l’intonaco dei muri, con conseguente appoggio al cassonetto esistente, la sua rimozione lascerebbe il muro pulito e senza necessità di essere ripristinato.
Diverso discorso nel caso ci si trovasse a dover lavorare in palazzi più vecchi, dove il cassonetto è parte integrante di una boiserie che contorna tutta la finestra.
In questo ultimo caso la rimozione del cassonetto, potrebbe essere molto complicata specie in fase di sola sostituzione degli infissi.
In questo caso, questo tipo di intervento è consigliabile solo nel caso si debba fare una ristrutturazione totale dell’appartamento, in modo che la presenza di un’impresa edile possa assicurare una dovuta assistenza e un corretto ripristino dei muri.
Mi è capitato di vedere diverse volte, che la sostituzione degli infissi comprendeva correttamente anche quella del cassonetto.
Purtroppo però questa sostituzione veniva messa in atto solo per una pura esigenza estetica finalizzata a uniformare la finitura del nuovo infisso al cassonetto.
Ma nessun serramentista si preoccupava del fatto che il cassonetto fosse ugualmente performante come l’infisso installato.
L’isolamento del cassonetto viene indicato con un valore Usb, e molti serramentisti spesso non si preoccupano di valutare questo dato.
Il valore Usb per intenderci è la trasmittanza termica del cassonetto cioè tutta quell’energia che il cassonetto disperde dall’interno della casa verso l’esterno.
Questo valore, in caso di sostituzione dei cassonetti, deve essere obbligatoriamente, ai sensi del D.M. 26 giugno 2015 Requisiti Minimi, identico a quello delle finestre installate.
Un tempo questa questione non era chiara e pertanto capitava spesso che venissero installate finestre con un valore isolante di 1,4 Watt per metro quadro, accompagnate da un nuovo cassonetto che invece ne misurava 5,5 di watt per metro quadro.
In altri casi invece si pensava che la trasmittanza termica del cassonetto potesse risultare da un media ponderata tra il valore isolante dell’infisso e quella del cassonetto stesso.
In questo caso installavano infissi piuttosto isolanti sopra i quali lasciavano una sorta di buco disperdente.
Ora la situazione è sicuramente un po’ più chiara anche se, onestamente, non ancora perfettamente definita, e pertanto, in caso di sostituzione del cassonetto, è auspicabile che questo abbia lo stesso valore di isolamento dell’infisso installato.
Per questo motivo, in caso di intervento di riqualificazione energetica che comprende anche la sostituzione del cassonetto, le sue prestazioni devono essere comunicate come per le finestre, con un apposito documento che ne dichiari le prestazioni.
Ciò che però non è ancora previsto è che sia obbligatorio sostituire il cassonetto in caso di cambio degli infissi.
Quindi ricapitolando, se sostituisci gli infissi e lasci il vecchio cassonetto lo puoi fare, mentre se li sostituisci e cambi anche il cassonetto questo deve rispettare il valore isolante delle finestre installate.
Se hai letto fino a qui avrai sicuramente capito che è illogico imbattersi in una spesa per cambiare le finestre di casa lasciando intatto il vecchio cassonetto che da solo disperde più delle finestre che hai deciso di sostituire.
Ma se prima di leggere questo articolo non ti eri mai posto il problema, tutto sarebbe dipeso dalla consulenza del serramentista che avrai scelto.
Se ti rivolgi ad un venditore di finestre che pensa solo a venderti la finestra più bella che ha in esposizione senza che questi si preoccupi di menzionare il cassonetto, ti faccio tanti auguri perché sprecherai tutti i soldi che hai investito.
Se invece questo venditore ti ha parlato dei cassonetti e ti ha consigliato di sostituirli o almeno di coibentarli, allora devi sapere che hai trovato una persona corretta e il mio consiglio è quello di ascoltarlo e di non tralasciare questo particolare mangia denaro.
Si, hai letto bene, ho detto coibentarli, perché non è detto che sia per forza necessario rimuoverli e sostituirli, perché grazie alla disponibilità di diversi materiali e di diverse soluzioni, è possibile rivestire l’interno dei tuoi vecchi cassonetti, in modo da renderli isolati e performanti come le finestre che hai installato.
Certo prima di pensare a questa soluzione è bene verificare che la struttura e le condizioni dei tuoi cassonetti siano tali da poter procedere in questa direzione.
A volte la struttura, che non è soggetta a particolari sollecitazioni, è spesso in buone condizioni, mentre è quasi sempre indispensabile sostituire almeno il coperchio di ispezione, che a seguito delle numerose aperture per la manutenzione, in genere è sempre piuttosto malconcio.
Come già detto, se ti spaventa il fatto che la rimozione del cassonetto murato possa rappresentare un problema ti tranquillizzo subito, perché di norma il cassonetto ha una parte fissata con chiodi o viti sulla traversa superiore del telai fisso delle tue vecchie finestre, e due o tre zanche in ferro murate, ma ben visibili dentro il cassonetto, che per questo sono facilmente rimovibili.
Potrebbe capitare, in alcuni casi che la parte inferiore del cassonetto entri per circa un centimetro dentro il muro ai suoi lati e che per questo si debba rompere un po’ il muro per liberarlo, ma la cosa è abbastanza risolvibile prevedendo che il nuovo cassonetto prenda perfettamente il suo posto e che la fessura venga ripristinata con un sigillante specifico per intonaco.
L’eventuale impronta lasciata dal perimetro del vecchio cassonetto potrà essere mitigata costruendo il nuovo più grande di un paio centimetri.
Stai attento invece che non ti venga proposto di ricoprire il cassonetto con uno nuovo che viene montato, tipo matrioska, sopra il cassonetto esistente senza rimuoverlo.
Questa operazione, che ha scopo estetico in verità si trasforma in un’operazione pessima, perché il nuovo cassonetto anche se, essendo nuovo sarà più bello, per calzare sopra quello esistente sarà indubbiamente più grande e per questo più invasivo, ed esteticamente appesantirà tutto il foro finestra.
Inoltre se questa pratica non è accompagnata da una corretta coibentazione interna, non ha per niente senso.
In caso di sola coibentazione del cassonetto, ti ricordo di prevedere almeno la sola sostituzione dell’anta di ispezione, che di norma è sempre la più rovinata.
La struttura del cassonetto infatti essendo statica e ben fissata, normalmente rimane sempre in buone condizioni e sostituendo solo l’anta frontale di ispezione, e ovviamente coibentando l’interno del cassonetto, consente di ottenere un lavoro esteticamente gradevole.
In conclusione, metti in conto il fatto che, se vuoi sostituire gli infissi ed hai il cassonetto, questo debba essere sostituito.
Il serramentista che contatterai dovrà fare una valutazione anche del cassonetto e dovrà saperti dire se il cassonetto che hai attualmente dovrà essere sostituito oppure potrà essere solo coibentato.
Anche questo rientra nella corretta progettazione dell’intervento e in particolare dell’installazione.
Nel caso tu sia alle prese con una ristrutturazione importante della tua casa, ti consiglio di valutare la possibilità di far installare dei cassonetti integrati nel muro.
Si tratta di cassonetti prefabbricati, dello spessore del muro perimetrale della tua casa, che vengono installati e rifiniti con l’intonaco scomparendo letteralmente e lasciando le pareti molto più “pulite” dal punto di vista estetico.
Ne esistono di diversi tipi e il mio consiglio è quello di propendere per quelli che hanno l’ispezione esterna.
Avere un ispezione esterna consente di lasciare tutto il freddo all’esterno, non correndo alcun rischio di infiltrazioni di aria dall’anta di ispezione.
I cassonetti prefabbricati possono essere integrati in un falso telaio, o contro telaio perimetrale che consente di riqualificare completamente il foro finestra, ma questo non è oggetto di questo articolo per cui non mi dilungo nel parlartene.
Se ti orienti verso un cassonetto prefabbricato evita categoricamente quelli con ispezione interna scorrevole in basso!
Sono i peggiori in assoluto e non dovrebbero nemmeno essere presenti sul mercato.
Il mio sistema esclusivo è finalizzato a creare benessere abitativo nella tua casa, specie se abitata, attraverso la sostituzione delle finestre, e prende in esame diverse particolarità tra cui appunto la condizione del cassonetto.
Il Metodo Sana Finestra è per prima cosa una consulenza dettagliata che seguendo 10 procedure specifiche mi consentirà di proporre i prodotti e il servizio più idoneo a te, alla tua casa e al bisogno che devi soddisfare grazie anche all’uso dell’esclusivo “GIUNTO ANTI CONDENSA”, che garantisce un’installazione unica e preserva la tua casa da problematiche di condensa e di muffa.
Nel caso specifico dei cassonetti, il Metodo Sana Finestra prevede quasi sempre la loro sostituzione tanto che, nel caso il cliente non ne voglia proprio sapere, è possibile che non si accetti di fare il lavoro.
E’ una questione di etica e di professionalità, dal momento che punto a dare garanzie di risultato, non ritengo di dover per forza assumere una commessa scendendo a compromessi che vanificherebbero l’impegno economico di chi vuole affidarsi a Sana Finestra.
Non mi interessa lavorare tanto per raggiungere il budget di fine mese, ma voglio che il mio lavoro porti reali vantaggi al mio cliente e che sia in linea con la filosofia di Sana Finestra rivolta all’isolamento termico.
Ritengo che questo sia il giusto lavoro del consulente di serramenti che è completamente diverso dal semplice venditore in stile anni ’90, ancora molto attuale, per il quale basta vendere a tutti i costi.
Il Metodo Sana Finestra è in pratica un documento di consulenza che ti aiuterà a capire meglio cosa è meglio per te e che potrà esserti utile anche come traccia per poter valutare le proposte di altri potenziali fornitori.
Nessun preventivo standard, ma una vera e propria relazione di consulenza per metterti al riparo da ogni possibile problema.
Perché il mio obiettivo principale è quello di metterti in condizione di fare un acquisto che ti possa portare reali vantaggi, evitandoti di buttare i tuoi soldi al vento.
Il mio ruolo è prima di tutto quello di essere per te un consulente e non un venditore, perché come avrai notato nel mio sito non ho foto emozionali di finestre o di realizzazioni.
Ed è fatto apposta così, perché quello su cui voglio farti riflettere, è che non è necessario concentrarsi solo sull’infisso, perché la scelta della giusta finestra, quella che fa proprio al caso tuo è una conseguenza di un lavoro di consulenza e di progettazione che per Sana Finestra è alla base del proprio operato.
Per questo il Metodo Sana Finestra potrà esserti utile anche senza che sia necessario per te acquistare da noi.
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Per oggi è tutto, ma in conclusione ti ricordo gli step importanti che riguardano i cassonetti.
Se stai pensando di sostituire le tue vecchie finestre ed hai i cassonetti, ricordati che è necessario sostituirli o quanto meno coibentarli, per non sprecare soldi inutilmente.
Se il serramentista a cui ti rivolgerai non ti farà riflettere sulla necessità di intervenire sui cassonetti, o ancora peggio accetterà di fornirti gli infissi lasciando intatti i vecchi cassonetti, ti stai affidando alla persona sbagliata.
Per ora è tutto! Appuntamento al prossimo articolo!
Ciao e a presto.
Gianluca Ortelli
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