
Eco Bonus tradizionale al 50% e Super Bonus al 110%, dall’ottobre del 2020 hanno un’incombenza in più, che è quella appunto di dover tenere conto dei limiti di spesa massimi ammessi dalla detrazione.
E bene chiarire che in questo articolo ti parlerò solo dei limiti di spesa relativi alla sostituzione degli infissi e non mi addentrerò in quelli che sono i massimali di spesa ad esempio previsti dal Super Bonus, per tutti gli interventi trainanti che lo innescano.
Voglio essere chiaro su questo punto e per questo ti spiego il perché di questa mia precisazione. Mi occupo di finestre, e la mia specializzazione è specifica solo in questo campo, per questo voglio mantenere una coerenza professionale.
I massimali su altri elementi, che non sono le finestre è bene che vengano trattati dai rispettivi esperti che ne conoscono meglio le particolarità. Troverai in rete tantissimi articoli di miei colleghi che parlano specificatamente, specie in merito al Super Bonus 110%, di temi molto tecnici che sono al di fuori dell’universo infissi.
Il loro obiettivo è entrare nelle preferenza delle persone che leggono i loro articoli come esperti a tutto tondo, nella speranza di venir scelti come potenziali fornitori, o come potenziali consulenti. Nel mio caso invece, la scelta è quella di non andare oltre le mie competenze, perché il Super Bonus 110% è una materia molto complessa che deve essere trattata da tecnici specializzati.
Certo, anche io ho scritto ben 3 articoli in questo blog sul Super Bonus 110%, puoi trovare il primo QUI, il secondo QUI e il terzo QUI, ma si tratta di articoli che non vanno troppo nel tecnico e che aiutano il lettore a fare i passi corretti, senza avere la presunzione di spiegare nel dettaglio argomenti che non fanno parte specificatamente delle mie competenze.
Il mio interesse con questo articolo e unicamente quello di informare il lettore in merito a certe limitazioni, per evitare che si trovi in difficoltà dal punto di vista finanziario al termine dei lavori a causa di spese oltre la soglia consentita.
Questa è la data in cui sono stati pubblicarti i decreti attuativi riferiti a Eco Bonus 50% e Super Bonus 110%, dentro i quali si trovano i limiti di cui ti ho accennato prima. Questi decreti sono entrati in vigore il giorno successivo alla loro pubblicazione e cioè il 6 ottobre 2020.
All’interno del decreto attuativo riferito ad Eco Bonus 50% e Super Bonus 110%, e precisamente all’articolo 3, troviamo la dicitura sulle spese massime ammissibili in caso di sostituzione dei serramenti L’importo massimo che si può portare in detrazione è di 60.000 euro in caso di solo Eco Bonus 50% e di 54.545 euro in caso di Super Bonus al 110%.
Ma fai attenzione, queste sono le spese massime ammissibili totali che sono ulteriormente soggette a costi massimi al metro quadro degli infissi. Questa distinzione appare molto logica perché è finalizzata ad evitare che ci siano speculazioni, o che qualcuno si approfitti del fatto che lo Stato concorra nelle spese.
Infatti il senso dei provvedimenti ha lo scopo di migliorare l’efficienza energetica del paese attraverso interventi specifici. Ti faccio un esempio chiaramente rivolto al campo dei serramenti.
Come forse saprai, un infisso può essere realizzato in legno, in alluminio, in pvc, oppure in materiale misto che combina due o più elementi tra quelli elencati.
Ogni materiale ha valori isolanti e prezzi totalmente diversi, tanto che è possibile raggiungere il risparmio energetico necessario previsto dalla Legge, sia con un infisso base e quindi poco costoso, sia con un infisso di lusso e di conseguenza molto costoso.
Iper semplificando prendiamo un infisso in pvc bianco da 7 cm di spessore, che attualmente trovi dovunque, sia nella grande distribuzione che nello show room specializzato.
Indipendentemente dalla sua qualità o dalla sua durata nel tempo, se questo infisso rispetta i valori di isolamento minimi previsti dalla Legge, risulta idoneo ad essere installato e a far beneficiare della relativa detrazione fiscale.
Ipotizziamo che questa finestra costi 500 euro. In alternativa prendiamo un infisso in legno/alluminio da 8 centimetri di spessore, che ci da un valore di isolamento identico al serramento in pvc.
Anche in questo caso non prendiamo in considerazione la sua qualità e la sua durata nel tempo, ma ci basiamo sul fatto che questo infisso rispetti i valori di isolamento minimi previsti dalla Legge e che quindi risulti idoneo ad essere installato e a far beneficiare della detrazione fiscale.
Ipotizziamo che questa finestra costi invece 1.000 euro. Appare evidente che a parità di prestazioni isolanti o meglio di risultati di risparmio energetico raggiunti ai fini della pratica di detrazione, un contribuente potrebbe scegliere l’infisso in pvc spendendo la metà rispetto ad un altro contribuente che invece potrebbe scegliere l’infisso in legno alluminio spendendo il doppio.
Le ragioni di questa scelta potrebbero essere di tipo soggettivo. Ad un cliente potrebbe piacere un infisso piuttosto che un altro in base al suo gusto estetico, oppure potrebbe preferire un materiale rispetto ad un altro per altre motivazioni. È chiaro che lo Stato, mettendo in condizione il contribuente di poter portare in detrazione una certa spesa, voglia evitare di pagare più del dovuto per ottenere lo stesso risultato.
Per questo motivo, se è possibile ottenere lo stesso risultato, impegnando meno risorse economiche, perché si dovrebbe autorizzare spese superiori, che di base saranno per anni in carico ai contribuenti?
Se una persona può ottenere risparmio energetico con conseguente minor utilizzo di combustibile fossile e minor emissione di sostanze inquinanti spendendo 500 euro, perché autorizzare una spesa di 1000 euro per ottenere gli stessi risultati?
Negli anni si sono verificate situazioni in cui le persone che non avrebbero potuto permettersi spese per infissi più pregiati in una condizioni normale, abbiano acquistato serramenti molto costosi, solo perché in parte pagati dallo Stato.
Per questo motivo sono stati introdotti i prezzi massimi degli elementi, per evitare che lo Stato debba pagare più di quello che realmente è necessario.
Lo scopo, lo ribadisco, e riqualificare dal punti di vista energetico il Paese e non dare contributi a chi vuole acquistare finestre placcate d’oro grazie al fatto che si pagano solo al 50%, o che addirittura non si pagano affatto.
Entriamo nel vivo e vediamo dunque quali sono questi importi massimi.
Partiamo con il Super Bonus al 110%.
I massimali di questo Super Bonus sono quelli previsti nel Listino Prezzi Regionale, riferito ovviamente dalla Regione in cui si dovrà fare l’intervento.
Oppure nel listino prezzi del Genio Civile che è il Listino Prezzi DEI.
La scelta di utilizzare il Listino Prezzi Regionale oppure il Listino Prezzi DEI verrà fatta dal tecnico che seguirà i lavori.
Questo tecnico dovrà asseverare le spese certificando che gli obbiettivi necessari ad ottenere il Super Bonus sono stati raggiunti.
Sarà questo tecnico che si prenderà la responsabilità di scegliere a quale listino fare riferimento e obiettivamente lo farà scegliendo quello che avrà i prezzi più allineati ai costi medi di mercato della zona in cui dovranno essere eseguiti i lavori.
I massimali dell’Eco Bonus al 50% sono diversi da quelli necessari da rispettare per il Super Bonus al 110%.
Questi massimali sono stati previsti nella Tabella allegato “I” al decreto attuativo pubblicato il 5 ottobre 2020 che ti riporto qui sotto:
I prezzi imposti da questa tabella variano in funzione della zona climatica in cui viene eseguito l’intervento.
Quindi se prendo in esame ad esempio la Zona Climatica E, che è quella in cui spesso mi trovo ad operare con Sana Finestra, scopro che per la sola sostituzione delle finestre, la massima spesa detraibile è di 650 euro al metro quadro.
Se contestualmente alla sostituzione delle finestre aggiungo la sostituzione di un sistema oscurante, sia questo una persiana, uno scuro, o una tapparella, ho la possibilità di aggiungere 100 euro al metro quadro all’importo che ti ho indicato sopra.
La spesa massima detraibile in Zona Climatica E, per finestre e sistemi oscuranti sostituiti insieme, sarà dunque 750 euro al metro quadro.
Di questi massimali si parla ormai dal 2013, ma da allora, per diverse ragioni, non si è mai arrivati a renderli obbligatori.
Questo 2020 ha segnato anche questo provvedimento e di conseguenza è necessario che quando si analizzano offerte di potenziali fornitori di finestre, si verifichi che quello che è stato proposto dal fornitore non ecceda questi massimali al metro quadro, per evitare di trovarsi con brutte sorprese.
I Listini Regionali ed il Listino Prezzi Dei purtroppo sono quanto di più antico si possa trovare in Italia riguardo agli elenchi prezzi.
Le descrizioni e le caratteristiche sono simili a quelle dei listini delle associazioni di categoria che giravano ai primi anni ’80.
Inoltre si tratta di listini che parlano di prezzo medio al metro quadro, cosa che ormai è da anni superata da tutti i produttori di infissi, che lavorano di base con un listino a griglia.
Un listino a griglia, come vedi dalla foto qua sotto, prende in considerazione un infisso base, dove, seguendo la griglia ed incrociando base per altezza, si arriva a determinare il costo del serramento finito.
Una volta determinato questo costo base, vengono poi aggiunti i costi degli eventuali accessori per personalizzare il serramento.
Come protrai notare se prendi in esame il costo di una finestra da 1 metro per 1 metro, (1000×1000), cioè 1 metro quadrato di finestra, questo prezzo, se raddoppiato, non corrisponderà al costo della stessa finestra da 1 metro per 2 metri, (1000×2000), cioè 2 metri quadrati di finestra.
Mentre se mi rifaccio ai listini prezzi previsti per il Super Bonus al 110%, e prendo il prezzo al metro quadro, una finestra 2 metri per 2 metri costerà esattamente il doppio di una finestra da 1 metro per 1 metro.
Questo accade perché il listino prezzi a griglia è nettamente più preciso rispetto a quello al metro quadro, dal momento che va a comprendere un calcolo molto più analitico delle esatte quantità dei materiali e dei componenti utilizzati.
Ma tornando ai listini da utilizzare, come detto prima, spesso questi riportano descrizioni molto antiche e altrettanto spesso non riportano tutte le tipologie di infissi presenti sul mercato.
Per questo motivo, se il tipo e il prezzo dei serramenti che vorrai installare non è inserito nel listino prezzi scelto, sarà il tecnico asseveratore a verificare che la spesa sia congrua e possa essere portata in detrazione, asseverando il costo ammesso e motivandone la scelta.
Chiaramente in questo caso sarà necessaria una certa correttezza e non si dovrà eccedere volontariamente o in modo speculativo perché, come già detto, lo scopo delle detrazioni e fare risparmio energetico, senza rifarsi gli infissi con le maniglie d’oro o con il rivestimento in pelle.
Cosa diversa invece in caso di Eco Bonus al 50%, dove non c’è una distinzione sul tipo di materiale utilizzato per costruire i serramenti, ma si considera un prezzo unico per tutti.
In merito al Super Bonus 110%, come detto nel paragrafo precedente, tutto dipenderà dal tecnico che dovrà asseverare la pratica relativa al Super Bonus.
A seconda del tipo di intervento da realizzare e della sua complessità l’asseveratore avrà la facoltà di autorizzare una maggior spesa, sempre rimanendo nella legalità e senza cadere nelle classiche scappatoie tipiche della fantasia italiana.
Chiaramente le maggiori spese dovranno essere giustificate da comprovati motivi tecnici, a seguito dei quali i maggiori costi siano necessari e giustificati.
Quindi, banalmente, riprendendo quanto scritto qualche paragrafo fa, un eventuale rivestimento in pelle dei tuoi nuovi serramenti, che ne aumenterà chiaramente il prezzo, difficilmente potrà essere considerato come un costo necessario al raggiungimento dei parametri imposti dal Super Bonus.
Un altro aspetto rilevante è che i prezzi massimi imposti al metro quadro sono riferiti al solo costo dell’infisso ed escludono tutte le spese accessorie come la posa in opera e i costi dei complementi non comunemente necessari.
La foto sopra riporta quanto scritto sotto la tabella allegato “I” che in pratica esclude dai costi massimi IVA e posa in opera. Anche se i costi dell’installazione non incidono sui massimali imposti, permettimi di accennarti l’importanza della posa in opera.
Come saprai se mi segui da un po’ di tempo, in merito alla posa in opera potrai trovare chi posa in modo “antico”, senza particolari differenze tecniche rispetto a ciò che si faceva 40 anni fa, mentre potrai in alternativa trovare chi posa in modo evoluto con materiali e tecniche garantite fino a 10 anni.
Chiaramente garantire 10 anni l’installazione potrebbe sembrare poca cosa dal momento che infissi nuovi dovrebbero durare almeno 30 anni. Ma se dovessi decidere tra una posa tradizionale senza nessuna garanzia scritta, e una posa garantita 10 anni messa per iscritto, sceglierei indubbiamente la seconda opzione.
Si possono infatti posare infissi come avviene nel 90% dei casi, dichiarando semplicemente a voce che si è installato a “regola d’arte”, che di base non dice nulla di che, e che sostanzialmente vuol dire “installo come sono capace”.
Oppure si può installare come fa solo un 10% dei serramentisti, e cioè rispettando i requisiti della Norma 11673 che, anche se volontaria e non obbligatoria, da comunque indicazioni molto più serie e precise.
Sostanzialmente, per te, chi posa seguendo le indicazioni della norma è in grado di darti garanzie di risultato scritte, mentre chi posa in modo tradizionale potrà darti solo indicazioni ”a voce” che, non essendo scritte, lasciano il tempo che trovano.
Tornando a noi, e ai prezzi minimi al metro quadro, come puoi ben immaginare, a questo punto diventa fondamentale verificare la congruità e la corrispondenza dei prezzi, ai massimali previsti.
Nel caso di Super Bonus al 110% dovrai assicurarti che il progettista consideri e valuti l’allineamento ai listini prezzi scelti come riferimento.
Mentre in caso di Eco Bonus al 50% sarebbe buona cosa che il serramentista a cui ti affiderai, già in fase di presentazione della sua offerta, abbia verificato la congruità rispetto all’Allegato “I”, in modo da poterti dare informazioni circa il rispetto dei requisiti o meno, del sistema proposto.
Se ti stai chiedendo cosa succeda nel caso di superamento dei prezzi massimi imposti per Super Bonus al 110%, oppure per Eco Bonus semplice al 50%, ecco la risposta.
Obiettivamente è bene puntualizzare che il provvedimento non impone un limite vero e proprio, ma è piuttosto più corretto dire che si tratta di un tetto massimo di spesa.
Infatti lo sforamento dei limiti imposti non determina la perdita dei benefici acquisiti.
Per questo motivo ciò che ti serve sapere è che se rimani entro il limite di prezzi al metro quadro previsto, non avrai nessun tipo di limitazione e potrai portare in detrazione la relativa percentuale prevista.
Se invece sforerai questo limite, come detto, non perderai le detrazioni fiscali, ma semplicemente non recupererai i costi che eccedono il massimale previsto.
Come puoi ben immaginare Sana Finestra può occuparsi di finestre sia in ambito Eco Bonus tradizionale al 50% che in ambito Super Bonus al 110%. In caso di Eco Bonus tradizionale al 50% possiamo supportarti nella scelta dell’infisso e sopratutto nella riqualificazione totale del foro finestra, operazione quest’ultima che normalmente fanno in pochi.
Questo perché il nostro lavoro, infatti, è impostato per così dire al contrario rispetto ai nostri concorrenti. Perché mentre per loro è fondamentale proporre una finestra qualsiasi a seguito della quale poi si sceglierà come installarla, per noi per prima cosa è necessario capire come riqualificare il vano dove questa finestra dovrà essere installata.
Solo una volta stabilito questo particolare di importanza basilare allora procederemo a trovare il tipo di finestra che più si adatta alla tua casa. Nella tua ricerca di nuove finestre troverai una miriade di venditori che ti parleranno solo di prodotto, senza andare oltre e senza considerare il serramento come una parte che deve avere una continuità con il muro che la avvolge.
Per questo la vendita di ogni finestra dovrebbe essere proposta solo dopo aver progettato l’intervento, in modo da tenere conto delle sue prestazioni e del fatto che queste prestazioni siano mantenute una volta che questa sarà posizionata nel vano murario.
Questo è possibile solo a seguito di un’attenta progettazione preliminare che nella filosofia di Sana Finestra viene prima della scelta del prodotto. Vale lo stesso anche in ambito Super Bonus 110% anzi, in quel contesto, dove l’isolamento dell’edificio dovrà essere superiore grazie agli interventi trainanti, e basilare progettare la riqualificazione del foro finestra.
Sostituire gli infissi in ambito Super Bonus 110%, senza prima prevedere la progettazione dell’installazione, porterebbe ad un errore fatale per la vivibilità delle propria casa. In caso di Super Bonus 110% però, Sana Finestra potrà intervenite solo come collaboratore del progettista, a cui inizialmente competeranno tutte le valutazioni preliminari necessarie.
E’ inutile infatti prevedere di intervenire sui serramenti in ambito Super Bonus 110% senza che prima si progetti gli interventi trainanti necessari.
Ti porto l’esempio di quello che facciamo noi di Sana Finestra.
Proprio perché mi sono accorto di una grave mancanza nel settore ho deciso di fondare Sana Finestra e, in particolare, di sviluppare il Metodo Sana Finestra, un sistema UNICO, ESCLUSIVO e finalizzato a creare BENESSERE ABITATIVO nella tua casa, specie se abitata, attraverso l’installazione di nuove finestre.
Il nome Sana Finestra sta ad indicare una particolare attenzione al fare in modo che la casa sia sempre SANA e CONFORTEVOLE senza correre il rischio di insorgenza di problemi di varia natura come muffa, condensa e infiltrazioni che tipicamente capitano quando si sostituiscono le finestre.
Prevenire queste problematiche è il nostro obiettivo principale che siamo in grado di far ottenere grazie ad una serie di procedure di studio e di progettazioni particolari e personalizzate che generalmente nessuno, tra i miei concorrenti, si preoccupa di studiare o di mettere in atto.
Il Metodo Sana Finestra, prima di farti un’offerta, necessita di una serie di VALUTAZIONI SPECIFICHE, di assumere una serie di dati e di fare una analisi approfondita della condizione esistente della tua casa che ci possa consentire di configurare l’intervento di fornitura e che, in funzione di uno schema ben definito, sarà in grado di proporti un prodotto idoneo al bisogno che devi soddisfare.
Nessun preventivo standard ma un vero e proprio REPORT DI CONSULENZA per metterti al riparo da ogni possibile problema.
E ciò che è ancora più interessante è che il Metodo Sana Finestra potrà esserti utile anche senza che sia necessario per te acquistare da noi.
Tutto quello che troverai scritto, potrà servirti come traccia, come un vero e proprio manuale delle istruzioni semplice preciso e completo che ti aiuterà a valutare tutte le offerte che riceverai e tutti i potenziali fornitori che incontrerai per scegliere quello che più ti si addice e per controllarne l’operato!
Ciao e a presto.
Gianluca Ortelli
Il 14 aprile 2023 è uscito il mio libro "SANA FINESTRA" dove racconto la mia storia e quella della nascita del "Metodo Sana Finestra”. Nel libro scoprirai quali sono i passi fondamentali per ottenere le migliori finestre per te e per la tua casa aumentando in modo significativo il tuo benessere abitativo.