
Se stai raccogliendo informazioni perché devi sostituire i tuoi vecchi infissi, o perché stai per ristrutturare casa, qualcuno potrebbe averti parlato di “davanzale passante”.
Anche se sei in contatto con un progettista per costruire una nuova casa potrebbe essere capitato che questo “davanzale passante” sia stato tirato in ballo.
Il davanzale è la parte inferiore del foro finestra ed è in genere realizzato in marmo.
Nei nuclei più vecchi, come ad esempio quelli storici all’interno di città o dei paesi, nel 90% delle abitazioni è in pietra.
In atri casi, solitamente più rari, lo puoi trovare realizzato in cemento.
Alcuni lo chiamano “marmo passante” e nel caso di porte finestre si chiama più comunemente “soglia passante”.
Su questo supporto veniva (e viene) appoggiata la traversa inferiore della finestra che poi si sviluppava in altezza. Il davanzale sosteneva dunque l’infisso che vi era appoggiato sopra.
Questa pietra sporgeva all’esterno del muro di facciata della casa di alcuni centimetri, mentre all’interno poteva arrivare al filo interno della traversa inferiore del serramento o anche più all’interno.
La definizione di “passante” data al davanzale significa che questo passa dall’esterno all’interno della casa, congiungendo la facciata esterna dell’edificio a quella interna dell’appartamento.
Il problema più evidente di questa situazione è di natura tecnica. Rispetto alla parete il davanzale ha una maggiore conduzione della temperatura. Questo particolare fa sì che in inverno il davanzale passante trasmetta dentro casa il freddo percepito all’esterno.
Al contrario, in estate questo davanzale passante (nelle finestre rivolte ad est, a sud e a ovest) porterà dentro la tua casa il calore del sole che lo scalderà come se fosse un mini calorifero.
Immagino che questa sia una delle domande che ti stai ponendo ed è perfettamente legittima tanto quanto la risposta che ti do qui di seguito.
Innanzitutto un tempo non esistevano le esigenze di risparmio energetico che ci sono al giorno d’oggi, eravamo in pieno boom economico, l’energia costava poco e le case si costruivano facilmente, velocemente e tutte allo stesso modo.
Oggi le cose sono un po’ cambiate… c’è la necessità di contenere i costi energetici e di limitare al massimo il consumo di energia fossile per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici che influenza pesantemente i cambiamenti climatici.
Per raggiungere questi risultati, le finestre (uno degli elementi che più contribuiva a disperdere energia) sono state oggetto nell’ultimo decennio di profondi cambiamenti che le hanno rese un prodotto altamente tecnologico, isolante ed ermetico.
Con infissi altamente isolanti, installati su case con muri che, anche se vecchi, assicurano in ogni caso un discreto isolamento, il punto debole negli ultimi anni è rappresentato dal collegamento tra questi elementi.
Tale collegamento, che è il giunto di posa, è stato oggetto di molte contestazioni negli anni perché, se non curato bene e se non eseguito con la necessaria attenzione, favoriva la formazione di condensa prima e di muffa poi.
Nel caso del marmo passante, dove questo passava dall’ambiente esterno freddo all’ambiente interno caldo, la condensa prima e la muffa poi proliferavano naturalmente.
Esistono casi in cui la muffa potrebbe non formarsi. Sono tutti quelli in cui sotto il davanzale della finestra è posizionato un calorifero.
Questo calorifero, con il suo calore scalda il marmo in modo che, proprio nei punti critici, la temperatura superi il minimo necessario a non condensare.
Di contro però, se in quella zona potrai stare tranquillo perché non comparirà mai la muffa, avrai la certezza che la spesa sostenuta per pagare il riscaldamento, contribuirà in parte a riscaldare l’ambiente esterno.
Sempre per il fatto che il marmo passante conduce meglio il calore, infatti, tutto quello che viene prodotto dal calorifero che lo scalda si propaga verso l’esterno della casa.
Se hai un gatto che in inverno sta appollaiato sul tuo davanzale di casa, sappi che non è perché è affezionato alla casa, ma perché sente il caldo che arriva dal marmo passante.
Nelle nuove costruzioni, dove c’è un progettista attento, il davanzale e la soglia della porta finestra vengono sempre interrotti mettendo del materiale isolante per staccare la muratura dal marmo che, anziché arrivare al filo intero della finestra, si ferma circa a metà dello spessore della traversa.
Ma purtroppo questo particolare non è scontato. Capita ancora spesso che ci siano costruzioni nelle quali questo accorgimento non viene nemmeno preso in esame.
In questi casi, se il progettista non prevede questo in fase di progettazione, potrebbe essere il fornitore degli infissi a far presente questo importante accorgimento predisponendo dei contro telai con 4 lati, in cui il lato inferiore crei l’interruzione del davanzale.
Un altro modo per ottenere un davanzale o una soglia interrotta è quello, sempre in costruzione, di utilizzare un contro telaio particolare, costruito in materiale espanso che prevedono già questo tipo di sistema.
In questo caso la questione si fa un po’ più delicata perché, se si tratta di ristrutturazione edilizia, ci dovrebbe essere presente un tecnico che rileva la problematica; mentre in caso di semplice sostituzione, toccherebbe al serramentista rilevare e risolvere questo problema.
In verità anche in caso di ristrutturazione il serramentista dovrebbe far notare la problematica, specie nel caso in cui il progettista non abbia previsto la cosa.
Tecnicamente il problema è risolvibile eseguendo il taglio del davanzale passante, in modo da creare una fessura la cui dimensione varia tra 1 e 2 cm che divida la lastra in 2 pezzi, uno interno e uno esterno.
Un altro possibile intervento sarebbe quello di sfruttare la maggior sporgenza del nuovo telaio della finestra che può variare dai 3 ai 4 cm applicando, ad esempio, sotto la traversa inferiore della finestra un pannello di materiale isolante.
Ciò che è necessario in questi casi è che il serramentista sia sufficientemente aggiornato e preparato in materia di contenimento energetico in modo da poter progettare correttamente un sistema di installazione che tenga conto di questo difetto da correggere e lo faccia presente al cliente.
Purtroppo capita molto di frequente che il potenziale fornitore di infissi, interpellato da un potenziale cliente per fare un preventivo dei lavori, si limiti a concentrare la sua attenzione solo sul prodotto da vendere e meno sui problemi derivanti da un cambio radicale della situazione.
Per questo motivo intervengono delle resistenze psicologiche che fanno si che il serramentista ometta, ad esempio, la necessità del taglio del davanzale per evitare di far lievitare troppo i suoi costi e di conseguenza il prezzo finale del lavoro con il rischio di perderlo.
Ma può anche accadere che molti serramentisti improvvisati ignorino la necessità di dover prima di tutto prevedere una riqualificazione del foro finestra.
Si tratta di tutte quelle figure che, siccome hanno sempre fatto così, non si rendono conto che l’evoluzione tecnologica degli infissi necessita anche di un’evoluzione nel tipo di installazione.
Per questo a volte il venditore di turno, non volendo passare per l’unico che menziona il taglio del davanzale in mezzo a chi non lo cita nemmeno, preferisce uniformarsi agli altri per non fare la figura di quello che vuole vendere più del necessario.
E questo, permettimi di dire, è gravissimo!
In caso di sostituzione degli infissi, taglio del davanzale a parte, prima di tutto occorre che il potenziale fornitore di infissi che interpellerai ti presenti, oltre al prodotto, un progetto di intervento che specifichi chiaramente come intende operare per riqualificare il foro finestra.
Di conseguenza prenderà in esame il ponte termico creato dal marmo passante e ti darà indicazioni su come farà per eliminarlo o correggerlo.
In caso invece di ristrutturazione, verifica che il tecnico progettista abbia tenuto conto delle riqualificazione del foro finestra, che di base prevede anche di intervenire sul marmo passante.
Se non lo ha previsto lui, verifica che il serramentista interpellato, in fase di preventivo, abbia progettato anche un’installazione che corregga questi ponti termici.
In caso di nuova costruzione, se il tecnico progettista è aggiornato adeguatamente, avrà di sicuro progettato una costruzione priva di ogni possibile ponte termico, tra cui anche quello relativo al vano finestra e di conseguenza al davanzale passante.
In ultimo, una verifica che puoi fare in merito al fornitore di infissi che interpellerai è il fatto che sia ben consapevole, sopratutto in caso di sostituzione degli infissi, che sia necessario progettare con cura l’intervento di installazione.
Se non lo menziona o ti dice che non serve, ad esempio dicendo che “le case devono respirare per cui non si può esagerare con la coibentazione”, forse è il caso che ti guardi intorno e cerchi qualcun altro.
Ti porto l’esempio di quello che facciamo noi di Sana Finestra.
Proprio perché mi sono accorto di una grave mancanza nel settore ho deciso di fondare Sana Finestra e, in particolare, di sviluppare il Metodo Sana Finestra, un sistema UNICO, ESCLUSIVO e finalizzato a creare BENESSERE ABITATIVO nella tua casa, specie se abitata, attraverso l’installazione di nuove finestre.
Il nome Sana Finestra sta ad indicare una particolare attenzione al fare in modo che la casa sia sempre SANA e CONFORTEVOLE senza correre il rischio di insorgenza di problemi di varia natura come muffa, condensa e infiltrazioni che tipicamente capitano quando si sostituiscono le finestre.
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Ciao e a presto!
Gianluca Ortelli
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