
Ormai tutti, anche se non devono acquistare nuove finestre, si sono trovati di fronte a qualche pubblicità che recitava frasi di questo tipo:
“Con noi le finestre le paghi la metà!”
“Finestre scontate al 50%!”
“Le tue finestre a metà prezzo!”
Lo sconto in fattura dalla fine del 2020 ha tenuto banco nella maggior parte delle vendite di finestre.
Un anno dopo l’introduzione di questa possibilità, un decreto governativo ha bloccato gran parte della filiera.
Se non sai di cosa sto parlando puoi leggere l’articolo che ho scritto QUI.
Nella pratica il sistema era molto semplice, il cliente acquistava le sue nuove finestre da un fornitore che praticava lo sconto in fattura pagando solo il 50% dell’importo.
Ecco un esempio: ipotizziamo che le tue nuove finestre costino 10.000 € il fornitore ti emette una fattura da 10.000 € alla quale applica subito uno sconto del 50% così che la cifra che tu andrai praticamente a pagare sarà solo di 5.000 €.
Il fornitore potrà poi recuperare questi 5.000 € attraverso un credito fiscale nei confronti dello Stato, oppure potrà cederli a sua volta ad altri compratori.
Il tuo vantaggio rispetto alla detrazione tradizionale in 10 anni è quello di non dover anticipare totalmente la cifra necessaria per l’acquisto ma pagarne solo la metà.
Nella detrazione tradizionale, riprendendo l’esempio di cui sopra, tu avresti dovuto pagare totalmente le 10.000 € e dall’anno successivo avresti cominciato a recuperare i 5.000 €, pari al 50% del costo sostenuto, diviso in 10 quote annuali di pari importo.
Mentre nello sconto in fattura invece il tuo anticipo sarebbe solo la metà del costo totale, quindi solo 5.000 €.
Lo svantaggio era che riprendendo sempre l’esempio di cui sopra, il costo delle finestre non sarebbe più stato di 10.000 €, ma almeno di un 20% più caro quindi circa di 12.000 €.
Questo perché l’operazione essendo soggetta a dei costi finanziari, perché il fornitore che non ti farà pagare metà della fattura, dovendo recuperare quel 50% che ha scontato, avrà dei costi che dovrà recuperare.
Le sue possibilità sono due:
Di conseguenza quel 20% di aumento del costo delle finestre non rappresenta un guadagno aggiuntivo per il serramentista ma un recupero dei costi da sostenere.
Volendo essere precisi e puntigliosi, il 20% che la banca trattiene al credito di 5.000 €, sempre considerando l’esempio iniziale, in realtà sarebbe un 10% sul totale dell’importo: 5.000 × 20% uguale 1.000 che è esattamente il 10% dei 10.000 dell’importo dei serramenti.
Per rientrare esattamente da questo 20% il fornitore dovrebbe aumentare l’importo esattamente del 12%, quindi 10.000 + 12% uguale 11.200 €, che diviso per due farebbe 5.600 €, il cui 20% sono 1.120 € che sono poco più di quello che la banca tratterrebbe al venditore se gli cedesse il credito.
Lo sconto in fattura però comporta documenti da produrre e da presentare all’istituto bancario, alcuni mesi di attesa e tutta una serie di incombenze e di lavoro d’ufficio di cui tenere conto.
Tieni presente anche che per aiutare te come cliente lo Stato Italiano ha fatto in modo di far diventare i serramentisti delle pseudo banche con parecchi rischi finanziari.
Per questo la maggior parte dei serramentisti si attesta prudentemente su di un aumento del 20% minimo.
Perché minimo?
Perché come al solito c’è che gioca sporco e ci specula su!
Alcuni non per colpa loro si trovano a dover fare conti con contratti stipulati con aziende specializzate nell’acquisto del credito e nella gestione delle pratiche che applicano costi più alti rispetto a quelli delle banche.
In alcuni casi gli aumenti sono stati nell’ordine del 30%, ma ho assistito a casi dove l’aumento del costo della fornitura era superiore del 40%.
Quanto hai appena letto, fino ad oggi non ha creato nessun problema e questo semplicemente perché di fronte a un preventivo anche aumentato del 20%, quindi da 10.000 € a 12.000 €, il cliente aveva sempre la percezione di risparmiare.
Pagando solo 6.000 € di fronte ad un ipotetico 12.000 € appare chiaro che il cliente aveva sempre la percezione di risparmiare!
Il decreto anti frode di cui ti ho accennato prima, parzialmente cancellato ed inserito all’interno della Legge Finanziaria 2022, ha vissuto negli ultimi mesi un iter travagliato.
Il governo Draghi non ha mai nascosto la sua contrarietà a tutti i bonus fiscali riguardanti l’edilizia e questo ha portato il sistema di gestione dei crediti a entrare in un ginepraio di regole e limitazioni che hanno gioco forza creato un blocco delle cessioni.
La maggior parte di questi cambiamenti si sono susseguiti nel giro di tre mesi e attualmente la situazione non è ancora ben chiara ed è ulteriormente soggetta a variazioni importanti.
Gli operatori più seri e quelli più attenti alle esigenze del cliente, ma non solo a parole o con le classiche frasi fatte scritte sul sito, ma che realmente lavorano in direzione del benessere di chi si affida a loro, hanno scelto la strada della prudenza limitando la possibilità di concedere lo sconto che, ti ricordo, non è una pratica obbligatoria ma bensì una facoltà del fornitore.
Allo stato attuale, vuoi per il fatto che la limitazione del numero di cessioni ha creato un monopolio contrattuale, vuoi che sono sempre meno gli istituti di credito che accettano i crediti, il meccanismo sta piano piano collassando.
Anche se a te può interessare poco il fatto che il tuo fornitore trovi o meno qualcuno a cui cedere il credito, ciò su cui voglio farti riflettere è che la condizione di incertezza e la gran quantità di crediti bloccati non possono farti stare tranquillo.
Ormai giornalmente mi trovo a leggere lamentele da parte di miei colleghi che si trovano con crediti bloccarti da diversi mesi e che cominciano a risentirne dal punto di vista della liquidità.
Va da se che se ti affidi ad un venditore carico di crediti non monetizzati che lo condannano ad avere poca cassa, il tuo ordine pagato al 50%, anche se sarà per lui una boccata di ossigeno e di liquidità, potrebbe non essere sufficiente.
Se non fosse sufficiente a farlo stare a galla tra i costi per mandare a avanti l’azienda e i costi sostenuti per i lavori per cui ha ancora i crediti bloccati, correresti il rischio di trovarti con un fornitore che potrebbe chiudere per bancarotta rischiando di non vedere mai più le tue nuove finestre.
Si lo so, la situazione è un po’ estrema, ma non sottovalutarla perché, credimi, la gran parte delle piccole aziende si trova in questa situazione ormai da diversi mesi.
Alcuni se la sono cercata, continuando a pubblicizzare lo sconto in fattura anche se ormai era chiaro che la situazione non andava per nulla nella direzione corretta.
Altri invece non si sono nemmeno posti il problema confidando nel fatto che prima o poi le cose si sarebbero sistemate.
Altri ancora in seguito ad una gestione contabile poco attenta, attualmente non si rendono ancora conto del baratro che gli si sta avvicinando.
Addirittura ci sono aziende che promettono lo sconto in fattura al 60% quando la Legge in merito parla di sconto massimo applicabile al 50%!
Ti federesti mai di queste promesse al limite della legalità?
Ok il risparmio ed essere allettati da uno sconto maggiore, ma ci sono situazioni che puzzano di bruciato fin da subito!
E’ chiaro che in certi casi si assiste ad un vero e proprio sciacallaggio, utilizzando quella promessa del 60% di sconto come specchietto per le allodole e non mi stupirei se alla fine del processo, fatti i conti il valore effettivo del tuo risparmio possa essere nettamente inferiore.
Ma come detto, mio parere personale che non vuole essere un diktat, il mio suggerimento è quello di essere prudente e di valutare attentamente a chi affidarti.
La limitazione delle cessioni e l’incertezza sul futuro ha già portato ad un aumento dei tassi applicati dalle banche che ancora accetteranno i crediti.
Alcune banche non li accettano più, altre li accettano solo da pare dei clienti storici, altre continuano ad accettarli ma con un significativo aumento della burocrazia per deliberarne la liquidazione.
Allo stato attuale alcuni grandi gruppi bancari hanno pubblicato tabelle che prevedono il pagamento dei crediti al 70%.
Come puoi immaginare questo aumento dei costi si riverserà su di te andando ad aumentare il costo delle tue finestre il cui aumento minimo non sarà più del 20% ma almeno del 30%.
Certo, se rimaniamo sul nostro esempio, con questi tassi i 10.000 € diventeranno 13.000.
In ogni caso, pagarli la metà e cioè 6.500 é sempre più conveniente che pagarli 10.000 €.
Ma saresti disponibile ad acquistare a 13.000 € un bene che ne vale 10.000?
Ci hai mai riflettuto? Non pensi che ne viene meno la convenienza?
Abbiamo analizzato diversi lavori eseguiti confrontando le percentuali di spesa tra il fare un intervento con lo sconto in fattura e farlo invece con le detrazione tradizionale.
La conclusione è stata che in fin dei conti la vera percentuale di detrazione per il cliente con lo sconto in fattura è solo del 25%.
Questa percentuale è stata confermata anche da altri miei colleghi che a loro volta hanno eseguito lo stesso tipo di verifica.
Oltre al Decreto che ha portato al blocco dei crediti, un altro provvedimento che ha sancito cambiamenti importanti è stato senza dubbio il chiarimento sul Decreto Prezzi massimi da rispettare in caso di detrazioni fiscali.
Fino al 14 aprile 2022 per le fornitura di finestre in ambito eco bonus si doveva rispettare quanto previsto dall’allegato “I” del Decreto Requisiti Eco Bonus del 5 ottobre 2020.
Ora quello stesso allegato è stato sostituito dall’allegato “A” che è valido per tutti i bonus, dall’eco bonus e al bonus casa al 50%, al super bonus 110%.
I prezzi dell’allegato “A” sono stati aumentati del 20% rispetto all’allegato “I” e anche se questo può sembrare un bene, in realtà non lo è affatto.
Oltre al ritocco dei prezzi sono state fatte delle precisazioni in merito a cosa questi comprendono e cosa invece non comprendono e rispetto al pregresso nelle nuove cifre entra praticamente tutto, anche quello che con il vecchio allegato “I” veniva contabilizzato a parte.
Va da se che il cerchio si stringe e complice l’aumento costante dei prezzi, l’aumento dei tassi applicati per l’acquisto del credito e un prezzo omnicomprensivo, il rischio di trovarsi con una detrazione che non è proprio del 50% è più che una semplice ipotesi.
Il fatto che tutta una serie di opera aggiuntive che prima venivano considerate a parte che che non andavano a interferire con il costo massimo al metro quadro imposto come limite, ora non lo saranno più, in molti casi potrà farti correre il rischio di non rientrare pienamente nella cifre detraibile.
Utilizzando sempre il nostro esempio, se hai commissionato un lavoro da 13.000 € la cui detrazione ammonta a 6.500 € a seguito della quale però, i costi realmente detraibili in riferimento all’allegato “A” ammontano a soli 5.000 €, la tua convenienza verrà meno perché tu avrai speso inutilmente 1.500 € non detraibili che oltretutto sono 3.000 € in più rispetto ad una normale fornitura.
E anche se avrai ceduto il credito al tuo fornitore grazie allo sconto in fattura, siccome il titolare della detrazione sei tu, sarai anche il responsabile in solido davanti allo Stato nel caso di irregolarità.
Se la scelta di sostituire le finestre da parte tua è legata a un’operazione che avresti fatto comunque e se ne hai la possibilità economica, la prima soluzione è senza dubbio quella di continuare con la detrazione classica nei 10 anni.
Così avrai la certezza di avere dei costi corretti e non gonfiati senza correre il rischio di uscire dei massimali di prezzo imposti.
Mentre una buona alternativa sarebbe quella che abbiamo elaborato in Sana Finestra, con un sistema che ti consentirà da un lato di pagare realmente la metà i tuoi serramenti, e dall’altro lato di poterli portare in detrazione diretta nei 10 anni con costi aggiuntivi nettamente inferiori a quelli utilizzati fino ad oggi in ambito sconto in fattura o cessione del credito.
E’ un’opportunità su cui abbiamo lavorato diversi mesi e che crediamo fermamente sia per te molto vantaggiosa oltre che conveniente.
Ti porto l’esempio di quello che facciamo noi di Sana Finestra.
Proprio perché mi sono accorto di una grave mancanza nel settore ho deciso di fondare Sana Finestra e, in particolare, di sviluppare il Metodo Sana Finestra, un sistema UNICO, ESCLUSIVO e finalizzato a creare BENESSERE ABITATIVO nella tua casa, specie se abitata, attraverso l’installazione di nuove finestre.
Il nome Sana Finestra sta ad indicare una particolare attenzione al fare in modo che la casa sia sempre SANA e CONFORTEVOLE senza correre il rischio di insorgenza di problemi di varia natura come muffa, condensa e infiltrazioni che tipicamente capitano quando si sostituiscono le finestre.
Prevenire queste problematiche è il nostro obiettivo principale che siamo in grado di far ottenere grazie ad una serie di procedure di studio e di progettazioni particolari e personalizzate che generalmente nessuno, tra i miei concorrenti, si preoccupa di studiare o di mettere in atto.
Il Metodo Sana Finestra, prima di farti un’offerta, necessita di una serie di VALUTAZIONI SPECIFICHE, di assumere una serie di dati e di fare una analisi approfondita della condizione esistente della tua casa che ci possa consentire di configurare l’intervento di fornitura e che, in funzione di uno schema ben definito, sarà in grado di proporti un prodotto idoneo al bisogno che devi soddisfare.
Nessun preventivo standard ma un vero e proprio REPORT DI CONSULENZA per metterti al riparo da ogni possibile problema.
E ciò che è ancora più interessante è che il Metodo Sana Finestra potrà esserti utile anche senza che sia necessario per te acquistare da noi.
Tutto quello che troverai scritto, potrà servirti come traccia, come un vero e proprio manuale delle istruzioni semplice preciso e completo che ti aiuterà a valutare tutte le offerte che riceverai e tutti i potenziali fornitori che incontrerai per scegliere quello che più ti si addice e per controllarne l’operato!
Ciao e a presto!
Gianluca Ortelli
Il 14 aprile 2023 è uscito il mio libro "SANA FINESTRA" dove racconto la mia storia e quella della nascita del "Metodo Sana Finestra”. Nel libro scoprirai quali sono i passi fondamentali per ottenere le migliori finestre per te e per la tua casa aumentando in modo significativo il tuo benessere abitativo.