
Oggi voglio raccontarti una storia vera da poco accaduta che mi ha fatto riflettere. Quello che ho appurato in questa storia è come un cliente ignaro si possa trovare a subire un lavoro assolutamente sbagliato e probabilmente fuorilegge, senza che abbia potuto rendersene conto in fase preventiva.
La riflessione che ho fatto mi lascia un po’ di amaro in bocca perché non giova alla mia categoria di serramentista. Tuttavia se hai letto i miei articoli passati spesso faccio riferimento ai pericoli che si corre affidandosi al professionista sbagliato.
In me c’è sempre la speranza che ci sia una virata decisa nella direzione dei risultati piuttosto che del mero profitto, ma attualmente mi rendo conto che la strada è ancora lunga. Un altro aspetto che mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca è il fatto che a cadere in questa trappola è stato un mio cliente che ha deciso di “tradirmi” almeno per una volta.
Oggi posso dire che questo cliente si è pentito della scelta fatta e difficilmente commetterà di nuovo un errore simile. Veniamo dunque alla storia che ti voglio raccontare.
La persona in questione in realtà è una coppia alla quale ho cominciato a fornire prodotti e servizi nel lontano 2010. Per loro ho fatto diversi lavori, porte, mobili, persiane e serramenti, migliaia di euro di lavori in circa 10 anni di forniture.
All’epoca non ero specializzato sui soli serramenti e per questo la mia falegnameria ha fornito a questa coppia un po’ di tutto. Ora tu potrai pensare che se hanno deciso di cambiare è probabile che ultimamente non si siano più trovati bene con me. Oppure che hanno trovato qualcuno che gli ha fatto offerte meno care delle mie. Oppure ancora che li ho in qualche modo trattati male, o li ho fatti aspettare più del dovuto, tanto che hanno deciso di cambiare bandiera.
Niente di tutto questo, perché a parte la sporadica fornitura di cui ti sto parlando, quasi in contemporanea la mia azienda ha appena installato in casa di questi coniugi nuove porte interne. Ma c’è purtroppo stato un malinteso che ha deviato questa singola fornitura e che purtroppo per loro li ha fatti pentire della scelta fatta.
Non te l’ho ancora detto ma il prodotto di cui si parla è un portoncino di ingresso in legno che doveva andare a sostituire una porta esistente sempre in legno originale della casa. Il problema sorto è stato sul tipo di portoncino da installare.
Secondo il Metodo Sana Finestra il prodotto è importante ma non è fondamentale e per questo motivo il mio lavoro consiste nel trovare il sistema più adatto ai risultati che si vogliono ottenere, che sia allineato alle caratteristiche della casa e che sia sostenibile a livello economico.
In questo specifico caso si trattava di sostituire il vecchio portone con annesso sopra luce con uno nuovo e la mia proposta prevedeva l’installazione di una porta blindata, completa di sopra luce integrato, con una finitura a pannelli che richiamassero la tipica estetica di un portoncino in legno.
Questo avrebbe comportato una porta più sicura perché blindata, un aspetto estetico molto realistico e allineato ad un estetica classica, un costo nettamente inferiore al tipico portoncino in legno. Naturalmente tutto quello che ti ho scritto sopra sarebbe valido solo a patto che il confronto porta blindata e portoncino avvenisse sulla base delle stesse caratteristiche tecniche e sopratutto termiche.
Capirai più avanti il perché di questo dovuta precisazione. Tornando a noi quello che a detta dei clienti ha fatto propendere per un’altra soluzione è stato che io abbia proposto una porta blindata, mentre loro avrebbero voluto il classico portoncino in legno. Purtroppo però questo desiderio mi è stato manifestato solo in questa fase mentre prima d’ora su questo aspetto non ci si era purtroppo intesi.
E’ sabato mattina di un soleggiato mese di novembre e alle 11,30 mi presento a casa dei clienti a seguito dell’appuntamento prefissato qualche giorno prima.
Sapevo già del nuovo portoncino, perché come detto in precedenza i miei operai avevano da qualche settimana finito di installare nuove porte interne e durante le mie ispezioni in corso d’opera, non avevo potuto fare a meno di notare il nuovo arrivato.
Il motivo dell’appuntamento non era però quello di parlare del portoncino ma era finalizzato alla consegna delle fatture finali dei lavori eseguiti. Ci sediamo comodi davanti ad un buon bicchiere di prosecco, illustro ai signori le varie voci della fattura e dei documenti a corredo e spiego come devono essere eseguiti i bonifici di pagamento.
Al termine di questo la moglie mi chiede: “Posso approfittare di lei per chiederle un parere?”…
“Certo, mi dica”, rispondo io…
“Ha visto la porta di ingresso che abbiamo fatto installare?”…
“Si lo vista, come potrei non averlo fatto”, ribatto io…
“Cosa ne pensa?” Mi chiede la signora…
“Cosa vuole che le dica? C’è qualche problema in particolare?”, le chiedo…
“Diciamo di si”, risponde lei, “Ma secondo lei com’è questa porta? Le sembra sicura?”…
E poi aggiunge “Lei ha fatto una sacco di lavori per noi e non abbiamo mai avuto problemi, ci fidiamo del suo parere”…
Al che non potendo trattenermi replico: ”Ok, ma se vi fidate del mio parere perché avete deciso di rivolgervi ad un altro?”…
La signora mi guarda dritto negli occhi e mi dice: “E’ colpa sua, lei voleva vendermi una porta blindata e noi volevamo un portoncino classico”…
…“Capisco! La mia proposta però aveva un fondamento tecnico ed economico allineato al rapporto che ho con voi da anni”, rispondo…
…”Non era una proposta speculativa o di comodo, ma semplicemente di consulenza e per questo consigliavo un prodotto che facesse ottenere il risultato più vantaggioso in relazione alla situazione esistente”…
…”E parlando di sicurezza è certo che un portoncino in legno non potrà mai battere una porta blindata”…
La signora insiste, si sporge nella mia direzione con fare deciso e insiste sul voler un mio parere, per cui aggiungo: “Ho visto alcune cose che non sono proprio regolari ma preferisco astenermi dal giudicare”…
…E la signora ancora: “Non si preoccupi, ci dica pure, tanto ormai il danno è fatto!”…
…“Ok! Beh, guardate, innanzitutto dubito che il portoncino sia regolare a livello di trasmittanza termica”…
…”Una chiusura che separa l’ambiente esterno dall’interno deve rispettare un valore limite imposto a livello Statale e Regionale e per il tipo di materiale impiegato e per il tipo di costruzione del prodotto dubito che questo portoncino possa rispettare questi valori”…
…”Però se avete una regolare fattura allora obbligatoriamente dovreste avere anche una D.o.p., (Dichiarazione di Prestazione) che riporta i dati necessari previsti dalla Marcatura CE ed è obbligatorio che il venditore ve li consegni”…
...”Se non sono quelli previsti dalla Legge quel portoncino è fuorilegge e non dovrebbe stare li”…
Silenzio! Cala il gelo! Mi sa che qui si è fatto tutto con una stretta di mano e un conto scritto sulla carta del pane!…
Ma su questo fatto i signori non si pronunciano e io non insisto. È chiaro però che se non c’è fattura quella porta non esiste e nessuno ne risponderà sia per quanto riguarda la funzionalità, sia per quanto riguarda i valori da rispettare, sia per quanto riguarda la sicurezza in uso. Per intenderci se quella porta cade in testa a qualcuno e lo manda in ospedale, non potendo dimostrare chi l’ha venduta ed installata non si avrà nessun diritto.
In sintesi quella porta potrebbe essere fuorilegge perché in Lombardia e in zona climatica E è obbligatorio che in caso di sostituzione di elementi esistenti, siano essi finestre o porte che separano l’ambiente interno da quello sterno, il limite di trasmittanza termica sia uguale o inferiore a 1,4 watt per mq K.
Per questo prima ti ho scritto che il confronto tra portoncino e porta blindata sarebbe dovuto avvenire a parità di prestazioni tecniche. La porta blindata che ho proposto io rispettava i limiti imposti da Stato e Regione Lombardia mentre il portoncino non è dato sapere quali valori rispetti.
Tra i due avrebbe potuto esserci una differenza di prezzo notevole a favore del portoncino, ma e molto più probabile che il prezzo sia stato molto simile. Questo perché di norma un portoncino, che sia in legno, in alluminio o in pvc che rispetti i limiti di trasmittanza necessari, costa sempre molto di più di una porta blindata.
Veniamo però a due errori tecnici da principiante la cui responsabilità è da attribuire sia dell’installatore sia del venditore. Oltre a quanto sopra infatti, porto a conoscenza dei signori che l’installazione ha una grossa pecca riguardante la soglia a pavimento.
Tutti i nuovi prodotti, che siano porte finestre o porte di ingresso, per assicurare una tenuta all’aria, all’acqua e al vento, hanno nella parte inferiore un profilo che generalmente è in alluminio a taglio termico, il cui fine è creare una continuità con il resto del telaio perimetrale fisso per consentire una chiusura ermetica su 4 lati.
Questa soglia di norma ha un sistema di evacuazione dell’acqua in caso di infiltrazioni eccezionali o semplicemente per l’acqua che sbatte sulla superficie esterna del serramento e che colando verso il basso segue il profilo dell’infisso scorrendo verso l’interno.
Sotto i serramenti il profilo ha una particolare sagoma che fa da rompi goccia in modo da farla cadere in uno specifico canale nella soglia, che poi la espelle attraverso delle feritoie.
Tutto ciò presuppone che la soglia della porta appoggi sulla soglia in marmo esterna in modo da scaricare l’acqua su quest’ultima, dove grazie alla sua leggera inclinazione verso l’esterno scorre e non ristagna.
In questo caso specifico, dal momento che le porte di una volta appoggiavano direttamente sulla soglia in marmo facendo battuta su di essa, ci si trova sempre con un dislivello tra il pavimento interno e la soglia in marmo.
Questo va assolutamente compensato e in caso di sola sostituzione dove la soglia in marmo rimane nella posizione originale, si deve creare una compensazione ed un piano di appoggio alla nuova porta che sia a livello della soglia.
In questo modo l’acqua che dovesse entrare verrebbe espulsa dalla feritoie nella soglia in alluminio, andrebbe sulla soglia in marmo e scivolerebbe all’esterno. In questo caso invece la porta è stata appoggiata al pavimento interno senza compensare i 20 mm della soglia esistente in marmo.
L’eventuale infiltrazione d’acqua dunque andrebbe e infiltrarsi tra pavimento e soglia disperdendosi nella muratura ma molto probabilmente, in caso di forti temporali, il rischio più grave sarebbe che non trovando sfogo dalle feritoie, possa entrare in casa.
Dopo aver spiegato la situazione la signora mi chiede: “E’ possibile risolvere e sistemare?”…
…“Certo!”, rispondo io, “Si deve smontare completamente il portoncino e lo si deve riposizionare più in alto visto che lo spazio sopra c’è”…
…“Anche se il problema è l’enorme quantità di silicone che è stata utilizzata per fissare i profili e la soglia che sarà difficilissimo togliere senza rovinare qualche componente”…
…”E se state pensando di chiederlo a me mi spiace ma io non lo farò mai, nemmeno sotto tortura”…
In sostanza il portoncino credo rimarrà nella sua posizione con tutti i suoi difetti e i problemi che potrebbe creare e ai clienti rimarrà l’amarezza di essersi rivolti a una persona di cui si sono fidati in buona fede.
I signori mi sottopongono un secondo aspetto relativo alla sicurezza della serratura che ritengono sia troppo debole.
Effettivamente su un portoncino del genere esposto direttamente sulla via pubblica sarebbe stato preferibile installare una serratura a puntali.
Ma la cosa incomprensibile è stata il fatto che la chiusura con la chiave non era corretta perché non girava completamente.
Dopo una rapida ispezione mi accorgo che non era stato praticato un foro di incasso del catenaccio centrale che per questo toccava sul telaio e impediva alla serratura di completare il ciclo di chiusura.
Le responsabilità maggiori in questo caso sono evidenti e riguardano in prima battuta l’installatore. Era suo compito posizionare la porta nel modo corretto ed è impensabile che un installatore che si definisca tale non si renda conto che lo scarico dell’acqua debba rimanere libero.
La porta deve funzionare perfettamente e deve essere provata chiudendo anche la serratura. È impossibile non accorgersi che la cava per il catenaccio non c’era e che quindi andava fatta al momento. Questo però non solleva il venditore dalle sue responsabilità di dover dare istruzioni precise di posa che rispecchino quanto previsto in fase di rilievo, di analisi e di ordine.
Purtroppo nessuno di norma si preoccupa di questo.
Si fa il rilievo, si fa l’offerta, si acquisisce il lavoro, si fa lo sviluppo dell’ordine e non si pensa ai particolari e alle istruzioni chiare da fornire a chi materialmente farà l’installazione. In poche parole nessuno configura l’installazione!
E come ciliegina sulla torta nella maggior parte dei casi il venditore non accompagna mai in cantiere l’installatore ma lo lascia libero di fare ciò che vuole, il che spesso si traduce in un lavoro fatto in modo veloce per far si che costi meno in termini di tempo.
Non conoscendo la materia è prassi comune informarsi e affidarsi ad un professionista che possa aiutarci e consigliarci in funzione dei risultati che vogliamo ottenere. Nel caso di finestre e porte il consiglio del professionista deve arrivare dopo aver stabilito una base di partenza che in genere è rappresentata delle disposizioni di Legge.
Quello su cui voglio farti riflettere è che la situazione successa in questa storia è piuttosto comune e tutti quelli che si cimentano nell’acquisto di nuove finestre ne corrono il rischio. Se hai in mano qualche preventivo per la sostituzione delle tue finestre prendilo e leggilo e dimmi cosa capisci di ciò che c’è scritto? Immagino poco o nulla!
Sono evidenziati i valori isolanti del sistema ma non si menziona il valore necessario da rispettare ne tanto meno si parla di come verrà fatta nella pratica l’installazione. Pochissimi ti scriveranno che materiali verranno utilizzati per l’installazione e nemmeno che garanzie di durata ti verranno rilasciate.
Proprio come nel caso citato sopra. Quando ho parlato loro di valori minimi da rispettare e dei problemi dello scarico dell’acqua entrambi hanno sgranato gli occhi. Poi hanno scosso il capo e sospirando hanno detto: “Noi non le sapevamo queste cose se non ce le diceva lei!”
Ti posso assicurare che questo è il problema di molti. Non sono a conoscenza di certi particolari e si aspettano che il lavoro del professionista che hanno scelto sia corretto. E per questo che quando entro in contatto con persone che si interessano a Sana Finestra prima di fare un’offerta predispongo la configurazione dell’intervento dove spiego in diverse pagine come è stato pensato il lavoro e come verrà eseguito.
Voglio mettere in condizione il mio cliente di capire bene cosa succederà in casa sua, quali cambiamenti ci saranno, e quali risultati si otterranno. Tutto ciò si concretizza con il Metodo Sana Finestra.
Ti porto l’esempio di quello che facciamo noi di Sana Finestra.
Proprio perché mi sono accorto di una grave mancanza nel settore ho deciso di fondare Sana Finestra e, in particolare, di sviluppare il Metodo Sana Finestra, un sistema UNICO, ESCLUSIVO e finalizzato a creare BENESSERE ABITATIVO nella tua casa, specie se abitata, attraverso l’installazione di nuove finestre.
Il nome Sana Finestra sta ad indicare una particolare attenzione al fare in modo che la casa sia sempre SANA e CONFORTEVOLE senza correre il rischio di insorgenza di problemi di varia natura come muffa, condensa e infiltrazioni che tipicamente capitano quando si sostituiscono le finestre.
Prevenire queste problematiche è il nostro obiettivo principale che siamo in grado di far ottenere grazie ad una serie di procedure di studio e di progettazioni particolari e personalizzate che generalmente nessuno, tra i miei concorrenti, si preoccupa di studiare o di mettere in atto.
Il Metodo Sana Finestra, prima di farti un’offerta, necessita di una serie di VALUTAZIONI SPECIFICHE, di assumere una serie di dati e di fare una analisi approfondita della condizione esistente della tua casa che ci possa consentire di configurare l’intervento di fornitura e che, in funzione di uno schema ben definito, sarà in grado di proporti un prodotto idoneo al bisogno che devi soddisfare.
Nessun preventivo standard ma un vero e proprio REPORT DI CONSULENZA per metterti al riparo da ogni possibile problema.
E ciò che è ancora più interessante è che il Metodo Sana Finestra potrà esserti utile anche senza che sia necessario per te acquistare da noi.
Tutto quello che troverai scritto, potrà servirti come traccia, come un vero e proprio manuale delle istruzioni semplice preciso e completo che ti aiuterà a valutare tutte le offerte che riceverai e tutti i potenziali fornitori che incontrerai per scegliere quello che più ti si addice e per controllarne l’operato!
Ciao e a presto!
Gianluca Ortelli
Il 14 aprile 2023 è uscito il mio libro "SANA FINESTRA" dove racconto la mia storia e quella della nascita del "Metodo Sana Finestra”. Nel libro scoprirai quali sono i passi fondamentali per ottenere le migliori finestre per te e per la tua casa aumentando in modo significativo il tuo benessere abitativo.