
L’articolo 10, era stato introdotto nel Decreto Crescita approvato dal Governo Italiano, e pubblicato nel maggio del 2019, ed è entrato in vigore il 31 luglio del 2019, dopo la pubblicazione delle regole attuative da parte del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Attualmente questo articolo è stato CANCELLATO con la Legge Finanziaria 2020 per cui non è più possibile usufruirne.
Dal momento che questo “Articolo 10” ti dava la possibilità di cedere il credito maturato dalla fornitura di nuove finestre, potrebbe esserti più utile l’articolo specifico sulla CESSIONE DEL CREDITO O SCONTO IN FATTURA che trovi QUI.
In ogni caso con questo articolo, che scrissi nel periodo in cui l’articolo 10 era nel pieno della sua attuazione, ti spiego cos’era e quale era il mio personale pensiero in merito alla sua istituzione.
I pericoli nascosti che spiego in questo articolo sono tutt’ora da prendere in considerazione per non avere problemi.
Sostanzialmente questo articolo conferiva la facoltà al cliente finale di chiedere al fornitore dei propri serramenti lo sconto immediato del 50% previsto dalla detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica.
Questo sconto si applicava direttamente in fattura e lo poteva concedere il fornitore a cui affidavi i lavori.
In pratica, sfruttando questa Legge, tu (cliente finale) avresti potuto ottenere la detrazione fiscale del 50% immediatamente, anziché attendere 10 anni.
Si trattava in pratica di una cessione del credito, operata dal cliente al proprio fornitore degli infissi.
Ipotizziamo che il preventivo per la fornitura e l’installazione degli infissi di casa tua ammontava a 10.000 euro, Iva e pratica di detrazione fiscale compresa.
Quello che tu avresti dovuto pagare per questa fornitura era solo il 50% dell’importo.
In pratica la fornitura ti sarebbe costata solo 5.000 euro senza dover pagare gli altri 5.000 euro che, altrimenti, con il vecchio sistema di detrazione avresti prima pagato e poi recuperato successivamente in 10 anni.
In pratica nessuno… in realtà il tuo fornitore, che avrebbe recuperato questi soldi in 5 anni scalandoli dalle tasse da pagare come azienda.
Però, dal momento che nella maggior parte dei casi il 50% che il tuo serramentista avrebbe incassato da te, poteva non essere sufficiente a ripagare il costo dei materiali utilizzati, e che inoltre avrebbe dovuto aspettare 5 anni per incassare di fatto il saldo del lavoro ultimato, ha limitato l’adesione di molti venditori di infissi a questo provvedimento.
Il fornitore di infissi scelto non era obbligato a farsi carico di questo sconto e per questo, magari, alcuni di quelli interpellati hanno risposto che non lo avrebbero applicato.
Quindi le parti potevano accordarsi preventivamente per aderire, o no, allo sconto.
Trattandosi però di una Legge dello Stato Italiano, senza un accordo preventivo, nel caso in cui il cliente avesse deciso di aderire al termine dei lavori, ad esempio perché prima non ne era a conoscenza, il serramentista sarebbe stato obbligato a concederlo.
Da subito Sana Finestra non ha aderito a questo sconto diretto in fattura e ora ti spiego il perché.
Dalle valutazioni fatte a suo tempo era impossibile per noi fare da “banca” ai clienti e allo Stato.
Sarebbe servita una capienza economica molto alta per poter onorare il debito con i fornitori, e sarebbe servita un’ulteriore capienza fiscale per recuperare tutte le somme scontate, senza rischiare che il debito di imposta fosse maggiore del credito.
Nel caso di prima, per farti un esempio, se il tuo fornitore si fosse fatto carico della tua detrazione di 5.000 euro scontata, e si fosse ritrovato a pagare allo Stato italiano 4.000 euro di imposte, una volta recuperate le 4.000 euro, le restanti 1.000 le avrebbe perse.
Inoltre, a seguito di calcoli approfonditi, posso affermare con assoluta certezza che sarebbe risultato impossibile, per qualunque piccola media impresa, applicare questo articolo 10 in modo onesto e corretto.
So che l’ultima frase ti sarà sembrata un po’ forte o addirittura avventata, ma ho i miei buoni motivi per sostenerla.
Nel periodo di attuazione dell’Art.10, avresti potuto trovare alcune aziende di categoria piuttosto grande e strutturata, che proponevano lo sconto immediato della fornitura in fattura.
Non faccio nomi perché non è corretto e perché non è mia intenzione pubblicizzarli.
Alcuni di loro strinsero accordi con colossi dell’energia, che in genere operano su forniture in grande scala, proponendo ristrutturazioni complete volte a migliorare l’efficienza energetica.
Altri invece fecero tutto autonomamente in collaborazione con i loro rivenditori.
Sfruttando le mie conoscenze, però, ho potuto appurare il motivo per il quale posso permettermi di dirti che chi “assumeva il tuo credito” lo faceva in modo poco onesto e poco corretto.
In pratica alcune delle aziende che riconoscevano lo sconto del 50% immediato in fattura anziché in 10 anni, di base uscivano sul mercato con un prezzo di listino pieno quindi senza nessun tipo di sconto iniziale.
Altre invece addirittura operavano aumenti del listino con percentuali che andavano dal 30% al 50%, in modo da limitare ad un massimo del 25% l’esposizione di cassa dovuta alla concessione dello sconto.
Questi venditori, nel caso gli veniva fatto notare un aumento dei prezzi, motivano questa pratica giustificandola con gli interessi legati al costo del denaro che, di fatto, anticipavano per te.
Facciamo un esempio pratico: ipotizziamo che tu abbia dovuto affrontare una spesa di 10.000 euro (cifra prevista in modo casuale per comodità didattica).
Su 10.000 euro, con le modalità di detrazione precedente, in 10 anni avresti recuperato 5.000 euro.
Con la maggiorazione di cui ti ho parlato sopra, che prevedeva un aumento del listino che andava dal 30% al 50%, il tuo costo finale avrebbe potuto arrivare ad essere anche di 15.000 euro.
Per questo motivo, se tu avessi richiesto lo sconto in fattura, avresti pagato i tuoi infissi 7.500 euro, invece dei 5.000 euro che avresti effettivamente pagato usufruendo del recupero in 10 anni.
Quindi il tuo risparmio effettivo sarebbe ammontato solo a 2.500 euro ottenuti subito, invece che 5.000 euro diluiti su 10 anni.
Perché con il vecchi sistema avresti pagato subito 10.000 euro subito, recuperandone 5.000 in 10 anni, mentre usufruendo dell’art.10 ne spendi subito 7.500 con un risparmio immediato di soli 2.500 euro.
Si tratta sempre di risparmio e sopratutto immediato invece che diluito nel tempo, ma personalmente non lo trovo corretto, anche se ne capisco l’applicazione.
Perché ho avuto modo di approfondire, facendo dei calcoli specifici, che per l’azienda che te lo avrebbe concesso, questa maggiorazione era necessaria per evitare di andare in bancarotta entro poco tempo.
Come accennato qualche paragrafo fa, alcune aziende proponevano lo sconto in fattura secondo l’articolo 10, stringendo accordi con multinazionali dell’energia, le cosiddette E.S.Co.
Non è ben chiaro il meccanismo utilizzato, ma di base la sensazione era che, in pratica, il rivenditore che avresti contattato e che aveva stretto accordi con queste grandi aziende, ti avrebbe affidato amministrativamente a queste ultime, limitandosi ad eseguire materialmente l’intervento di installazione presso casa tua.
Fino a qui niente di strano e, anzi, non sembrava che all’apparenza ci fossero controindicazioni… ma mi sorgono alcuni dubbi circa la gestione della commessa e del post vendita.
Se il rivenditore che avevi scelto in una prima fase, ti consegnava nelle mani di un’altra azienda, che nella realtà era un grosso gruppo multinazionale, avresti avuto a che fare con un’entità astratta e non più con qualcuno che, all’occorrenza, avrebbe potuto essere in grado di risolverti eventuali problematiche.
Pensa ad esempio a quando hai un problema con il tuo operatore di telefonia: vieni rimbalzato qua e là tra vari call-center, ti stressi, perdi tempo e non sempre risolvi il problema.
Per eventuali garanzie, riparazioni, regolazioni, avresti dovuto far riferimento a chi ha emesso la fattura, che nel 99% dei casi sarà stata la multinazionale e non il venditore che tanto ti aveva impressionato positivamente durante la tua ricerca di nuovi infissi.
Sarebbero stati celeri? Sarebbero stati precisi? Sarebbero stati affidabili? Ti avrebbero ascoltato?
Lo avresti scoperto soltanto provandolo sulla tua pelle, anche se le premesse sono quelle del call-center di cui sopra…
Un’altra possibile problematica avrebbe riguardato la gestione della commessa.
E’ evidente che per il venditore di infissi scelto nella fase iniziale, l’aver stretto una partnership di questo tipo non sarà stata certamente un’azione a costo zero.
L’accordo sarà stato indubbiamente oneroso perché la multinazionale che si è assunta l’onere di fare da banca al cliente, concedendogli un credito che avrebbe recuperato in 5 anni, non lo avrà fatto certo a costo zero.
Per questo avrà imposto al rivenditore delle regole ben precise, che sostanzialmente saranno state di carattere economico e a durata temporale.
Questo avrebbe portato il venditore a sostenere i costi che avrebbe comunque sostenuto a seguito di una normale fornitura e a rientrare da questi costi con un guadagno inferiore rispetto allo standard che avrebbe avuto, e in tempi indubbiamente più lunghi.
Supponiamo di ragionare sempre sulla commessa di cui abbiamo parlato prima di 15.000 euro.
La merce viene fornita dal rivenditore che la acquista a sua volta dal suo partner commerciale.
La multinazionale fattura direttamente a te, incassa 7.500 euro che dovrà poi girare al rivenditore.
Con quei soldi il rivenditore dovrà pagare la merce al suo partner commerciale (che per comodità didattica ipotizziamo siano 5.000 euro) e coprire i costi di installazione e di gestione della commessa (che ipotizziamo siano 1.500 euro).
Gli rimangono 1.000 euro di guadagno, poco più del 15%.
E non ho quantificato quanti di questi 1.000 euro dovranno andare alla multinazionale.
Tieni presente che attualmente il limite del sottocosto, cioè la percentuale di guadagno che deve per forza avere un’azienda per coprire costi fissi e pressione fiscale è almeno al 30%.
Inoltre, di questa cifra il rivenditore ne incasserà una parte subito, mentre una parte la incasserà in non meno di 90 giorni.
Ciò vuol dire che, in ogni caso, il rivenditore che hai scelto dovrà farti il lavoro che avrebbe comunque dovuto farti senza riconoscerti l’articolo 10, ma guadagnando molto di meno.
Risulta più che evidente che per rientrare cercherà di risparmiare sui tempi, su alcuni materiali a corredo o, più sinteticamente, sulla qualità del lavoro fornito.
Tieni presente che, come detto prima, la responsabilità non sarà completamente sua perché la garanzia non te la rilascerà lui, ma la multinazionale che emetterà materialmente la fattura.
Questo in sintesi è quello che era l’articolo 10 e che riguarda considerazioni mie personali, oltre ad informazioni che ho potuto reperire da colleghi addetti ai lavori, ed esperti in materia.
L’articolo 10 era una legge dello Stato Italiano che per come era stata concepita, non avrebbe potuto avere lunga vita.
Tu, in qualità di cliente, avevi facoltà di chiederlo al tuo fornitore, che però non era obbligato a concedertelo.
L’eventuale applicazione di questo sconto immediato, doveva essere concordato in sede di contratto.
Chi ti proponeva o accettava lo sconto immediato, lo faceva sulla base dei prezzi di listino pieno senza altri sconti.
Alcuni addirittura utilizzavano un listino apposito aumentato di una percentuale che andava dal 30% al 50%.
Il fornitore che avevi scelto avrebbe potuto coinvolgere nel processo dello sconto immediato una società terza che si sarebbe sostituita a lui nella fatturazione dei lavori.
Attualmente l’unica alternativa è quella di ottenere i vantaggi fiscali della detrazione classica in 10 anni.
Quindi, su una fornitura ad esempio di 10.000 euro, dovrai prima pagarla interamente e poi andare a scalarla in 10 quote annuali, con un vantaggio finale di 5.000 euro.
In questo modo non correrai il rischio di doverti interfacciare con qualche multinazionale che, nella maggior parte dei casi, potrebbe essere totalmente assente in caso di assistenza necessaria.
Dall’ottobre del 2020 esiste un’altra importante opportunità che è in pratica identica a quella dell’Articolo 10 ma con una variante molto importante.
Il credito può essere ceduto anche ad una banca, ad una finanziaria o ad un altro soggetto che ha interessa a comprarlo.
Questo crea concorrenza e sopratutto mette in difficoltà la discesa in campo delle E.S.Co, perché i costi applicati ad esempio dalla banche, risultano essere più convenienti.
Come già detto a inizio articolo in merito a questa nuova opportunità ho scritto un articolo che puoi trovare QUI.
Ti porto l’esempio di quello che facciamo noi di Sana Finestra.
Proprio perché mi sono accorto di una grave mancanza nel settore ho deciso di fondare Sana Finestra e, in particolare, di sviluppare il Metodo Sana Finestra, un sistema UNICO, ESCLUSIVO e finalizzato a creare BENESSERE ABITATIVO nella tua casa, specie se abitata, attraverso l’installazione di nuove finestre.
Il nome Sana Finestra sta ad indicare una particolare attenzione al fare in modo che la casa sia sempre SANA e CONFORTEVOLE senza correre il rischio di insorgenza di problemi di varia natura come muffa, condensa e infiltrazioni che tipicamente capitano quando si sostituiscono le finestre.
Prevenire queste problematiche è il nostro obiettivo principale che siamo in grado di far ottenere grazie ad una serie di procedure di studio e di progettazioni particolari e personalizzate che generalmente nessuno, tra i miei concorrenti, si preoccupa di studiare o di mettere in atto.
Il Metodo Sana Finestra, prima di farti un’offerta, necessita di una serie di VALUTAZIONI SPECIFICHE, di assumere una serie di dati e di fare una analisi approfondita della condizione esistente della tua casa che ci possa consentire di configurare l’intervento di fornitura e che, in funzione di uno schema ben definito, sarà in grado di proporti un prodotto idoneo al bisogno che devi soddisfare.
Nessun preventivo standard ma un vero e proprio REPORT DI CONSULENZA per metterti al riparo da ogni possibile problema.
E ciò che è ancora più interessante è che il Metodo Sana Finestra potrà esserti utile anche senza che sia necessario per te acquistare da noi.
Tutto quello che troverai scritto, potrà servirti come traccia, come un vero e proprio manuale delle istruzioni semplice preciso e completo che ti aiuterà a valutare tutte le offerte che riceverai e tutti i potenziali fornitori che incontrerai per scegliere quello che più ti si addice e per controllarne l’operato!
Ciao e a presto!
Gianluca Ortelli
Il 14 aprile 2023 è uscito il mio libro "SANA FINESTRA" dove racconto la mia storia e quella della nascita del "Metodo Sana Finestra”. Nel libro scoprirai quali sono i passi fondamentali per ottenere le migliori finestre per te e per la tua casa aumentando in modo significativo il tuo benessere abitativo.