Sana Finestra

Ti spiego perché “comprare italiano” non è possibile nel settore degli infissi!

Una delle discussioni più ricorrenti che si ripresentano ciclicamente, riguarda il patriottismo di chi, invita gli italiani a rifornirsi di prodotti nazionali. Quello che molti però non considerano è il fatto che in Italia non siamo totalmente autonomi in fase produttiva sopratutto in tema di finestre. In questo articolo ti spiego il perché non esistono infissi italiani. Buona lettura!

Compra italiano! Viaggia italiano! Mangia italiano!

Quante volte hai sentito, o hai pronunciato tu stesso questa frase?

Spesso ti sarà capitato di sentire persone, che in ogni sede invitano tutti ad acquistare italiano.

Ultimamente questa situazione è ancora più all’ordine del giorno, mentre scrivo siamo in pieno emergenza Corona Virus, l’Unione Europea ha fatto sapere che non ci saranno aiuti economici per noi italiani e gran parte delle nazioni Europee ci hanno trattato come degli appestati.

Ragionando in tema di infissi nelle ultime settimane ho notato una massiccia levata di scudi da parte di miei colleghi, finalizzata a invitare a comprare italiano e a boicottare i prodotti esteri.

Questa presa di posizione non è una novità nel nostro campo, ma ad oggi ha nuova linfa a causa della situazione che si è andata a creare.

Anche se può sembrare una nobile causa, tra poco ti spiegherò come sia invece una presa di posizione dettata da puro interesse economico, e di come in verità si tratti di un evento impossibile da realizzare.

Perché si tratta di puro interesse economico

Il mondo degli infissi negli ultimi anni, con l’apertura delle frontiere, ha visto l’invasione del nostro mercato da parte di diverse azienda estere, che esportano e vendono in Italia le loro finestre.

Molte di queste aziende, provenienti principalmente dall’est Europa, sono piombate nel nostro paese con offerte impostate su prezzi ultra vantaggiosi, che in certi casi fanno risparmiare anche il 50% rispetto ad un acquisto nazionale.

Questo ha portato molti produttori italiani, sia piccoli che grandi, a confrontarsi con una realtà estera che gli portava via sempre più quote di mercato.

E’ normale dunque, e spesso anche condivisibile, che una delle armi da utilizzare per contrastare questa invasione, sia quella di far leva sul patriottismo in modo che la sensibilità del potenziale cliente lo faccia orientare sul Made in Italy e non sui prodotti esteri.

Perché è impossibile che le tue finestre siano Made in Italy

Onestamente sono piuttosto convinto che chi spinge per far acquistare le finestre che produce, non si renda conto del fatto che, anche se produce in Italia, la sua finestra non sarà mai un prodotto totalmente italiano ed ora ti spiego il perché:

Una finestra è composto da diversi tipi di accessori, dal materiale utilizzato per costruirlo, alla ferramenta per consentirne apertura e chiusura, al vetro e alle guarnizioni.

Prendiamo ad esempio una finestra in legno:

L’unica possibilità di avere del legname italiano è utilizzare legno di abete del Cadore, ma in generale, nella maggior parte dei casi, si tratta di legname proveniente da Svezia o Austria e cioè pino, oppure francese o slavo e cioè rovere, oppure ancora africano Okumè.

Nel caso il legno fosse italiano, e quindi abete del Cadore, la ferramenta per la chiusura e l’apertura, nel 90% dei casi sarà tedesca o austriaca!

I principali produttori di ferramenta infatti, utilizzati praticamente dalla maggior parte dei produttori, arrivano dall’estero, ed esiste solo un produttore di ferramenta per finestre italiano.

Anche le guarnizioni nella maggior parte dei casi sono prodotte in Germania, e quei piccoli produttori italiani in ogni caso utilizzano materie prime
che arrivano dall’estero per produrla.

Quindi per intenderci se anche produco la mia guarnizione  o la mia ferramenta in Italia, le materie prima non sono totalmente italiane.

In ultimo arriviamo al vetro, anche in questo caso se la produzione è affidata ad un vetraio locale, le lastre di vetro sono prodotte da multinazionali europee, e quindi non si tratta di vetri provenienti dall’Italia.

Procediamo ora con una finestra in pvc:

Nel caso tu ti fossi fatto un giro tra alcuni serramentisti, scommetto che almeno l’80% di loro parlandoti del loro infisso abbia posto l’accento sul profilo utilizzato.

Anzi moltissimi puntano a sottolineare  che usano un profilo X o Y che, ti diranno, è leader di mercato.

Bene, qualsiasi sia questo profilo, X, Y, o Z, devi sapere che non esiste nessun profilo in pvc per produrre finestre estruso in Italia.

O meglio, anche in questo caso ne esiste uno, ma assolutamente non all’altezza dei suoi colleghi stranieri e per questo con pochissimo mercato.

Poi proprio come per le finestre in legno la ferramenta per la chiusura e l’apertura, così come le guarnizioni, nella maggior parte dei casi sono prodotte all’estero e principalmente in Germania o Austria.

Stessa cosa dicasi per il vetro, anche in questo caso ribadisco che, se la produzione è affidata ad un vetraio locale, le lastre di vetro sono prodotte sempre da multinazionali europee e quindi non si tratta di vetri provenienti dall’Italia.

In ultimo prendiamo in esame una finestra in alluminio:

Ti anticipo subito che non sono un grande esperto di infissi in alluminio, dal momento che non ho mai particolarmente amato i serramenti prodotti in questo materiale.

Inoltre, lavorando principalmente su abitazioni private, e nello specifico in sostituzione degli infissi, mi trovo con situazioni estetiche tali, da mal sposarsi con questo materiale dalle linee molto moderne.

Posso però dirti che i brand più rinomati dell’alluminio sono esteri ma, a differenza degli infissi prodotti in altri materiali, in questo caso per l’alluminio esistono anche alcuni grandi produttori italiani.

Stessa cosa dicasi per la ferramenta di apertura e chiusura che, se è di tipo tradizionale specifica per l’alluminio, quindi non troppo evoluta perché sempre uguale da decine di anni, generalmente è di produzione italiana.

Alcuni produttori però, utilizzano ferramenta simile a quella utilizzata per le finestre in legno ed in pvc, e a questo punto vale il discorso fatto prima per questi infissi e cioè che si tratta di prodotti principalmente tedeschi o austriaci, e parte quel 10% che usa ferramenta dell’unico produttore italiano.

Anche qui però ricorda sempre che c’è una componente di materia prima, che non è di fattura italiana.

In ultimo poi, come per gli altri due casi precedentemente trattati, si arriva al vetro e a questo punto, ancora, se la produzione è locale, le lastre di vetro sono acquistate da multinazionali europee e non si può dunque parlare di prodotti  di provenienza completamente italiana.

Traiamo le conclusioni

Come hai potuto leggere fino ad ora, è assolutamente impossibile parlare di finestre totalmente prodotte in Italia.

Quindi le distinzioni che si potrebbero fare in pratica sono le seguenti:

Se per comprare Made in Italy si intende comprare da un’azienda che ha sede in Italia ok, e automaticamente si esclude chi dall’estero vende a noi, o le aziende estere che hanno una sede in Italia.

Questa cosa però vuol dire che, se c’è un’azienda che ha sede in Italia e vende infissi prodotti in Germania, in Polonia, in Romania, o altri paesi, si possa comunque parlare di un acquisto italiano.

Se però chi propende per questa soluzione, è un’azienda che produce sul territorio italiano, e utilizza componenti prodotti da aziende estere, è evidente che faccia un discorso poco coerente.

Onestamente si tratta di persone che pensano di salvare la propria azienda dalla concorrenza straniera, senza prima guardare dentro la propria realtà col fine di capire come mai le aziende straniere gli rubano il lavoro.

E se proprio dovessimo andare ad analizzarle nello specifico, queste persone hanno un telefono prodotto in Cina, un pc prodotto a Taiwan, vestiti prodotti in Bangladesh, e sono convinto non guidino nemmeno un’auto italiana.

Come la vedo io

Lavorando nel campo delle finestre ormai dal 1987, il mio ruolo è quello di trovare prodotti validi e, onestamente, in Italia tra i vari produttori ho trovato spesso situazioni problematiche, non tanto in termini di qualità del prodotto ma più che altro nelle modalità di gestione tipicamente italiano troppo orientate a trovare scorciatoie spesso non proprio etiche.

Ad esempio: in funzione dei limiti dimensionali mi è capitato di perdere delle vendite perché le aziende straniere con cui collaboravo non accettavano di produrre una finestra perché troppo grande.

Per questo motivo non lo avrebbero garantito in funzionalità e sopratutto in sicurezza.

Io ho perso quelle vendite che però sono state acquisite da artigiani italiani che hanno prodotto comunque i serramenti di grandi dimensioni, semplicemente basandosi sul “Se puoi pensarlo, puoi farlo”.

Ora, se l’azienda straniera che collaborava allora con me non lo ha voluto produrre non è stato certo per un capriccio ma, più che altro per il rispetto di particolari regole di fisica costruttiva necessarie ad avere prodotti funzionanti nel tempo e sicuri per l’utilizzatore finale.

Che garanzie possa aver dato al cliente l’artigiano che ha prodotto la finestra non posso saperlo e nemmeno so se gli infissi prodotti stiano funzionando ancora oppure no, ma ho forti perplessità sul fatto che siano ancora funzionanti.

E ti assicuro che nel mio archivio ho decine di foto di finestre di dimensioni imbarazzanti, prodotte con questo metro di valutazione, che sono totalmente chiuse e che l’utente non può proprio aprire perché pericolose.

Un altro esempio?

In ogni esperienza avuta con aziende italiane, ho notato una superficialità diffusa sui tempi di consegna che sono spesso solo indicativi e che difficilmente vengono rispettati.

Intendiamoci, esistono alcune aziende ligie e serie, ma sono una sparuta minoranza.

Concludendo

In estrema sintesi, le aziende che producono totalmente Made in Italy non esistono, perché le loro finestre avranno alcuni elementi che, per un motivo o per l’altro, saranno prodotti all’estero.

L’Italia non è totalmente autosufficiente in tema di materie prime e per questo sono pochissimi i prodotti che, su scala nazionale, possono vantarsi di produrre Made in Italy.

Ti ricordo che, concentrarsi sul prodotto non è del tutto corretto, come sai, la filosofia di Sana Finestra è che “il prodotto è importante ma non è fondamentale”.

Indipendentemente da dove arriva il prodotto, e cioè Italia o qualsiasi altro paese, se chi progetta il prodotto e la sua installazione è incompetente, oppure legato a tradizioni centenarie che non ha mai cambiato nonostante il progresso, la provenienza del prodotto è totalmente inutile.

Come dico spesso, nel mio sistema di lavoro la finestra è un aspetto secondario, perché non metto mai in primo piano il prodotto.

E’ infatti inutile concentrarsi sull’infisso più bello e performante o Made in Italy, se poi per tutta una serie di fattori collaterali, questo non è quello adatto a te e sopratutto alla tua casa e ti viene installato nel modo sbagliato.

Come possiamo aiutarti

Ti porto l’esempio di quello che facciamo noi di Sana Finestra.

Proprio perché mi sono accorto di una grave mancanza nel settore ho deciso di fondare Sana Finestra e, in particolare, di sviluppare il Metodo Sana Finestra, un sistema UNICO, ESCLUSIVO e finalizzato a creare BENESSERE ABITATIVO nella tua casa, specie se abitata, attraverso l’installazione di nuove finestre.

Il nome Sana Finestra sta ad indicare una particolare attenzione al fare in modo che la casa sia sempre SANA e CONFORTEVOLE senza correre il rischio di insorgenza di problemi di varia natura come muffa, condensa e infiltrazioni che tipicamente capitano quando si sostituiscono le finestre.

Prevenire queste problematiche è il nostro obiettivo principale che siamo in grado di far ottenere grazie ad una serie di procedure di studio e di progettazioni particolari e personalizzate che generalmente nessuno, tra i miei concorrenti, si preoccupa di studiare o di mettere in atto.

Il Metodo Sana Finestra, prima di farti un’offerta, necessita di una serie di VALUTAZIONI SPECIFICHE, di assumere una serie di dati e di fare una analisi approfondita della condizione esistente della tua casa che ci possa consentire di configurare l’intervento di fornitura e che, in funzione di uno schema ben definito, sarà in grado di proporti un prodotto idoneo al bisogno che devi soddisfare.

Nessun preventivo standard ma un vero e proprio REPORT DI CONSULENZA per metterti al riparo da ogni possibile problema.

E ciò che è ancora più interessante è che il Metodo Sana Finestra potrà esserti utile anche senza che sia necessario per te acquistare da noi.

Tutto quello che troverai scritto, potrà servirti come traccia, come un vero e proprio manuale delle istruzioni semplice preciso e completo che ti aiuterà a valutare tutte le offerte che riceverai e tutti i potenziali fornitori che incontrerai per scegliere quello che più ti si addice e per controllarne l’operato!

Ciao e a presto.
Gianluca Ortelli

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